Natale ad Aleppo

Pubblichiamo una lettera ricevuta dal nostro amico padre Bahjat Karakach, frate francescano della Custodia di Terra Santa e parroco di Aleppo.
Preghiamo per i nostri fratelli perseguitati affidandoli in questo tempo di Natale a Maria Santissima Madre di Dio affinché, come invitava a pregare la Beata Madre Maddalena dell’Incarnazione, ci custodisca sotto il Suo manto.

Carissimi fratelli e sorelle in Cristo,

Il Signore vi dia la Sua pace.
Vi saluto da Aleppo, dalla città le cui famiglie si preparano in questi giorni a celebrare il Natale, in case che si son trasformate in un luogo simile alla grotta nella quella nacque Cristo: un luogo oscuro e freddo, un luogo in cui i bambini soffronoe i genitori sono disperati perché si sentono impotenti. Infat t i, il Paese in cui vivono sembra un moribondo che non dà segni di miglioramento. Dopo aver subito una Guerra folle per ben dieci anni, una Guerra che ha seminato paura e distruzione, ci troviamo ancora oggi a soffrire condizioni peggiori: freddo, povertà, mancanza di elettricità e gasolio per il riscaldamento e gas per cucinare, deterioramento della moneta locale, e un stretto embargo economico, le cui conseguenze colpiscono le fasce più povere della popolazione, quelle persone che sono rimaste qui e non si son gettate con i propri figli nel mare per sfuggire alla morte, ma si son trovate ad affrontare una morte più lenta.
Tuttavia, la buona notizia di cui ci parla il Vangelo ci viene annunciata da San Giovanni: "La luce risplende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta" (Gv 1,5). C'è ancora una luce più forte delle tenebre del male: è la luce della fede che spinge migliaia di persone a sforzarsi di vivere il Vangelo in modo coerente e concreto. Il Natale ci insegna che il nostro Dio è estremamente concreto, Lui che si è fatto carne, un uomo che possiamo ascoltare, vedere e toccare (cfr 1 Gv 1,1). Ecco perché nel mondo esist ono ancora molti portatori di luce, che illuminano l'oscurità delle nostre dure condizioni. Attraverso voi, fratelli e sorelle, attraverso tutte le persone di buona volontà, che tendono le mani per aiut arci a sopravvivere... attraverso tutte quelle persone che non si arrendono alla disperazione, bensì si inginocchiano davanti al Signore, intercedono per il prossimo e lo servono, attraverso tutti questi esemp i di speranza possa la luce del Signore splendere presto sul nostro popolo sofferente.

La vostra nobile generosità verso i nostri bambini vi rende simili ai Re Magi che presentano i loro doni al bambino Gesù, e nella Sua persona adorano Dio stesso. Come loro, anche voi ci regalate la vostra vicinanza, la vostra amicizia, il vostro interesse per le nostre sofferenze. Anche se non avete la possibilità di attraversare le distanze, come hanno fatto i Magi, tuttavia non risparmiate sforzo perché potessimo sopravvivere e conservare la speranza. Per tutto questo, a nome di tutti i volti che abbiamo potuto consolare qui, noi frati francescani di Aleppo vi ringraziamo e vi esprimiamo i nostri migliori auguri.
Da Aleppo, che giace nell'oscurità e dal cuore delle sue famiglie che tremano dal freddo... Auguriamo al mondo intero di essere invaso dalla luce e dal calore del Salvatore.