Un papa nei ricordi di una famiglia

Giuseppe e Aldina, genitori di Vera, nostra postulante, ci raccontano i loro ricordi attorno al grande papa Giovanni Paolo II.
Autore:
Mazzotti, Giuseppe
Fonte:
CulturaCattolica.it
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L’avventura umana di Giovanni Paolo II si è intrecciata con la nostra storia fin dagli inizi. Il nostro biglietto di nozze reca una frase del nostro Papa: "L'amore è una sfida, Dio stesso forse ci sfida affinché noi stessi sfidiamo il destino".
Abbiamo partecipato a molti gesti ecclesiali da lui proposti; il più significativo di tutti è stato il Giubileo Mariano del 1984, preludio alla prima GMG. Durante la visita in Romagna, abbiamo avuto la Grazia di partecipare all'incontro dei giovani a Ravenna. In quest'occasione, il Papa ha preso in braccio nostra figlia Vera, che oggi è in Monastero, dandole un bacio.
Eravamo in piazza S. Pietro quando è stato dato l'annuncio della morte del Papa e lo siamo stati anche il 1 maggio, giorno della sua Beatificazione. Con la lunga fila interminabile e la paura di venire schiacciati, ci è stato chiesto un gesto di fiducia e di obbedienza: credere che ciò che avveniva era sicuramente una cosa buona perché ci avrebbe permesso di entrare in piazza San Pietro. Se ci affidavamo a Gesù e all'intercessione del nostro Papa, sicuramente niente di male ci sarebbe accaduto nella vigilia della Divina Misericordia. Lungo il cammino, ci siamo trovati in mezzo a un folto gruppo di polacchi determinati ad entrare in piazza per il loro Papa; recitavano brandelli di rosario, alternando canti mariani, a noi incomprensibili, ma familiari nella melodia. Lo stupore è stato davvero tanto quando abbiamo visto, varcando la soglia della piazza alle sei del mattino, che eravamo tra i primi ad entrare. La piazza era quasi deserta. Ci siamo sistemati a fianco della Basilica, attendendo con trepidazione l'inizio della messa.
Durante la celebrazione, noi adulti, nonostante la stanchezza, non ci siamo addormentati. Abbiamo ammirato la cura con cui era stato preparato ogni particolare: dai canti, alla liturgia, ai gesti ecclesiali. Papa Benedetto XVI ha dimostrato davvero la sua amicizia e affetto riguardo il suo predecessore: la voce, nei momenti più alti della liturgia, tradiva la sua profonda emozione; allo svelarsi del volto del nuovo Beato in tutta la piazza è risuonato uno scroscio di applausi che ci fatto sentire un unico popolo, pur sotto bandiere diverse. Il pomeriggio, ci siamo rimessi in fila per rendere omaggio alla cassa contenente le spoglie del nuovo Beato. Entrati, ci ha sorpreso la preghiera del Rosario, tanto amata da Giovanni Paolo II, la cui eco riempiva la Basilica, era bello inaugurare così, il mese di maggio.
Questo ultimo pellegrinaggio sulle orme di Giovanni Paolo II è stato davvero significativo per tutti noi; siamo partiti come famiglia e ci siamo sentiti accolti nella città eterna, come parte della grande famiglia della Chiesa.