La candela del Profeta
Nella prima domenica d'Avvento si accende la candele del Profeta. Eccouno schema di pregheira per accenderla insieme e scoprirne i significati attraverso l'arte.
Prima domenica di Avvento
Candela del profeta
Candela della Speranza
G. Vieni Signore! Rischiara la nostra vita. Accresci la nostra speranza.
T. Vieni Signore!
G. Oggi si conclude la prima settimana di Avvento alla quale corrisponde questa prima candela che accendiamo: è la candela profeta che invita alla speranza.
L. Dal libro del profeta Isaia (65,1.16.17.25)
Dice il Signore:
“Mi feci ricercare da chi non mi interrogava, mi feci trovare da chi non mi cercava”. Dissi: “Eccomi, eccomi” a gente che non invocava il mio nome. “Saranno dimenticate le tribolazioni antiche, saranno occultate ai miei occhi. Ecco infatti io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà più il passato, non verrà più in mente. Il lupo e l'agnello pascoleranno insieme, il leone mangerà la paglia come un bue, ma il serpente mangerà la polvere, non faranno né male né danno in tutto il mio santo monte”.
Riflettiamo
La nostra speranza è in Dio, e nel suo figlio Gesù Cristo. Egli è chiamato da Dio a essere giudice di tutte le cose. Attraverso di lui Dio ha promesso di salvare il suo popolo.
Oggi accendiamo questa candela per ricordarci che lui è la nostra speranza e la speranza del mondo. Ringraziamo Dio per le promesse che ci ha fatto e per la luce che ha portato nel mondo.
Accensione della candela
Si accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Un’umile grotta solo offrirà
Betlemme, piccola città.
Ritornello
Si accende una luce all’uomo quaggiù,
presto verrà tra noi Gesù.
Un’umile grotta solo offrirà
Betlemme, piccola città.
Preghiamo
G. O Dio di speranza, Emmanuele “Dio con noi”, siamo qui riuniti insieme per pregare: accendi la tua luce nei nostri cuori. Aiutaci a essere pronti per il giorno e l’ora in cui tu, Gesù, farai ritorno a noi. Metti la tua vita in noi e aiutaci a vivere con te e in te. Trasformaci con la potenza dello Spirito Santo, perché con questa nostra preghiera e con questo tempo di preparazione crediamo sempre più in te sicuri che tu verrai ora e nei secoli dei secoli.
T. Amen
Benedizione
G. Ci benedica e ci custodisca vigilanti nell’attesa Dio Padre Figlio e Spirito Santo.
T. Amen
Nell'Arte
I profeti segnano il passo di tutto l’avvento, in particolare è Isaia il grande interprete del Natale, nella prima domenica l’annuncio profetico è davvero al centro dell’insegnamento cattolico.
La Natività di Duccio da Buoninsegna, che rappresenta il logo di questi nostri giorni, vede la natività al centro presentata da due profeti: Isaia ed Ezechiele. Isaia è il profeta che annuncia il parto misterioso di una vergine ed è vestito di viola, il colore del cambiamento, il colore delle candele d’avvento. L’altro profeta è Ezechiele che veste invece di blu e di rosso colori con i quali si compone il viola e che rimandano alle due nature del Verbo ( umana e divina).
Nella stupenda macchina liturgica dell’Altare di Grünewlad la scena dell’Annunciazione è speculare a quella della Risurrezione: Colui che verrà nella gloria è Colui che è venuto nella carne di Maria. Un tale stupefacente mistero è cantato dal profeta Isaia che tiene aperto il suo libro al capitolo 7, laddove si legge: La vergine concepirà e partorirà un figlio e sarà chiamato Dio con noi (Is 7,14). Similmente nella scena sottostante, la Vergine, annunciata dall’angelo e in procinto di concepire, tiene aperto il medesimo libro giunto al compimento. Isaia è curiosamente assimilato alla cera (o al legno) ed è contornato da cortecce e rami secchi. Anche nella corona d’avvento è d’obbligo la presenza della corteccia e delle bacche secche, potente rimando alla condizione mortale della natura umana che attende, appunto, un annuncio di speranza. Per questo la “natura morta“ della corona d’avvento s’intreccia con rametti e aghi di pino o abete sempre verdi, testimonianze inequivocabili della vita che non muore.
È proprio in ambito protestante, e in special modo per il pennello sapiente di Lucas Cranach il vecchio, che troviamo varie tipologie di Madonne del Pino o dell’Abete. Una stupenda Madonna del latte, ad esempio, datata 1515, narra di una vergine pensosa e bellissima il cui figlio è attaccato al suo seno con una veridicità impressionante; la bellezza del paesaggio che le sta dietro non sembra, tuttavia, allietare i suoi pensieri. Quel Figlio, più di ogni altro, è nato per morire e ogni istante di vita lo avvicina ala croce. Sono proprio gli alberi e gli arbusti che la circondano a raccontarci i pensieri di Maria e sono gli elementi tipici delle corone d’avvento: piante sempre verdi e spinose che parlano di passione, morte e risurrezione. La Madonna vestita in abiti invernali annuncia l’avvento di Speranza: è proprio lei in definitiva a “coronare” con il suo sì le nostre attese e a porre una parola definitiva alle angosce mortali dell’umanità regalandoci nella carne le speranza cristiana: il Cristo benedetto.