Un weekend di grandi manovre
Un weekend di grandi manovre quello che abbiamo vissuto il 25-26 gennaio, tra le pareti del nostro monastero. Monache e giovani occupati a spostare mobili, a liberare stanze da cose accumulate nel tempo, come in ogni casa vissuta; a liberare la pietra da crostoni di cemento, dove era necessario, con spirito michelangiolesco
I ragazzi del gruppo IGAM, i nostri giovani adoratori missionari, insieme a nuovi amici di Milano hanno donato i giorni del loro riposo lavorativo e scolastico, hanno prestato le loro braccia e le loro attitudini mettendosi al servizio di un luogo che conosce tanta storia e tanta altra ne sta scrivendo.
Il Papa per questo anno di giubileo ha individuato dei segni di Speranza invitando ciascuno a fare lo stesso. Questi giovani sono per la comunità, piccola Chiesa, segno di Speranza; i lavori per ridare bellezza a ciò che il tempo ha sovraccaricato di fatica, stanchezza e scontatezza è un segno di speranza; l’unione delle voci in preghiera tra chi ne ha fatto una “professione” e chi ha sete della Parola vera è segno di speranza; l’amicizia che nasce, la ricerca del sé, il contagio del sorriso, la condivisione delle aspettative sono tutti segni di Speranza di un mondo che attende un luogo nuovo dove poter incontrare la Speranza incarnata, Gesù Cristo. Questi ragazzi hanno questo desiderio ed è quello che li ha mossi e li ha messi in movimento con tute e guanti ad aiutare le monache in questo tempo di ripartenza.
Sono stati belli anche i momenti di convivialità perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Ciò che abbiamo potuto offrire noi si è consumato attorno alla tavola imbandita di cose buone, salutari, frutto del lavoro nell'orto che a suo tempo ha visto anche la collaborazione di questi ragazzi. Mentre la fiamma del camino in cucina si adoperava a far sentire il profumo di vecchi sapori, qualche giovane stomaco mendicava un assaggio che la cuoca non esitava con piacere a dare. Tutto nella massima discrezione ma con una bella e santa familiarità. Alla sera, stanchi ma contenti, nella cosiddetta “stanza dei divani” si condividevano ricordi e aneddoti delle uscite estive, dei cammini avventurosi degli scorsi anni pianificando e sognato quelli prossimi a venire.
E allora, cari ragazzi, buon cammino, sempre! Perché chi cammina è compagno della Speranza viva, il nostro Gesù! E sapete che vi aspettiamo ancora, a presto!