Ci son due coccodrilli
Cosa ci fanno i coccodrilli nell'arca di Noè? perché mettere in salvo animali così brutti e pericolosi? Dio sapeva che dobbiamo imparare a convivere col male. Imparare a lottare contro il male, insegna più cose che esortare a fare il bene stesso.Ci son due coccodrilli e un orangotango, due piccoli serpenti e l’aquila reale... conoscete questa canzone? Eh sì, parla proprio di Noè! Se gli elefanti, a causa della loro grandezza, sono entrati per primi nell’arca, per secondi entrarono i coccodrilli. La loro scorza è talmente dura che pur calpestandoli non si accorgono di nulla. Ma perché Noè ha messo in salvo animali così brutti e pericolosi? Dio sapeva che dobbiamo imparare a convivere col male. Imparare a lottare contro il male, insegna più cose che esortare a fare il bene stesso. Non tutto, però, del coccodrillo è negativo: le proprietà della sua carne sono eccezionali e, poi combatte contro i serpenti e li inghiotte, così nella storia dell'arte è diventato anche simbolo di Gesù che ha combattuto e vinto il serpente antico, cioè il Maligno. Insomma il coccodrillo può essere un simbolo buono o cattivo.
Ci son due coccodrilli anche nel portale della Collegiata di San Quirico d’Orta, in Toscana. L’avreste mai creduto? Coccodrilli sopra la porta di una chiesa! E non sono gli unici. Andando in giro per l’Italia a naso in su, vedreste appesi esemplari antichi di coccodrilli, messi lì per ricordarci che, con i doni che Dio ci ha dato, possiamo essere buoni o cattivi. Dipende da noi.
Questi due coccodrilli lottano l’uno contro l’altro. Quello di sinistra, è buono, sta liberando un’anima (che non si vede perché la pietra è rovinata) dalla bocca dell’altro, che invece è simbolo del male. Siamo certi di questo, infatti: vedete attorno al primo coccodrillo? Ci sono fiori e frutti, c’è la vita! Questi è simbolo di Gesù che vuole salvare l’uomo. Dal corpo dell’altro invece spuntano fuori due serpenti. Questi è simbolo di ipocrisia, cioè di inganno e finzione. Il coccodrillo infatti, vive nei fiumi dove l’acqua è bassa e fangosa e quando rivolge gli occhi al cielo, apre la bocca come per pregare Dio, ma l’altra parte della mandibola rimane avvolta nel fango, cioè nella sporcizia del peccato. Così si comportano le persone false: si presentano come rispettabili e buone, ma poi ingannano. Il coccodrillo poi è vorace, mangia tutto quello che vede, anche animali molto grandi come gli elefanti! Poi però fatica così tanto a digerire che piange dalla fatica. Perciò a chi, dopo aver sbagliato sapendo di sbagliare, piange si usa dire: «lacrime di coccodrillo!». Insomma sulla porta della Chiesa di San Quirico i due coccodrilli alati ci vogliono insegnare proprio questo: viviamo per il bene e piangeremo per amore. Se viviamo per il male, le nostre lacrime saranno sempre di coccodrillo!