Essere santi o essere scimmie?

Non è domanda da poco. Un senso c'è anche se pare una domanda buffa e lo scopriremo seguendo questo articolo e guardando la bella immagine di queste due scimmiette.
Autore:
Riva, Maria Gloria
Fonte:
POPOTUS
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Poteva mancare la scimmia nell’arca di Noè? Certo che no. La scimmia è sempre stata un’attrazione per l’umanità. Scimmie domestiche, cresciute in casa come cagnolini, ve ne erano fin dal medioevo, anche in Italia. Lo dice questa bella illustrazione che appartiene a un antico libro botanico del XVI secolo: due scimmie, sfuggite al controllo del padrone, hanno preso d'assalto il tavolo della cucina. Forse sarà accaduto anche a Noè di scoprire le scimmie, veloci e astute, nella dispensa dell'arca a mangiare, come accade qui, mele e cipolle. Non dobbiamo pensare che questi cibi siano casuali… tutt'altro! L'autore ha voluto farci capire qualcosa di molto profondo.
Oggi alcuni sostengono che l'uomo derivi dalla scimmia, ma questa affermazione non è stata mai provata con scientificità. Che tra uomo e scimmia ci sia un divario incolmabile, è, per la Bibbia, chiarissimo. Nello stesso tempo, però, la scimmia incuriosisce perché ripete facilmente (senza capirne il senso) tutti i gesti dell'uomo. Questo raccontano le scritte latine poste sopra e sotto le due scimmiette: da un lato è difficile tenere a freno una scimmia perché è indomabile, dall’altro però anche se la si rivestisse di porpora, scimmia rimane.
In ebraico «scimmia» si dice Kof, parola che è anche una lettera e un numero, il 100, ma la lettera Kof è anche la lettera della parola santo, Kadosh. Questo significa che l'uomo non può restare neutrale: o si dirige verso il bene (cioè buono al 100 x 100) e raggiunge Dio diventando santo (kadosh), oppure retrocede a ciò che è solo apparentemente umano, ma che è invece scimmiesco (kof, scimmia, appunto).
Ecco allora svelato il segreto del cibo delle scimmie qui riprodotte: la mela, frutto del peccato originale, simboleggia l'uomo che si allontana dal paradiso (cioè dal suo 100); la cipolla, invece, simboleggia l'inganno del Maligno che presenta all'uomo cose apparentemente buone, ma che poi fanno piangere. In questa immagine, una scimmia sta già mangiando mezza mela: è già stata ingannata, l'altra metà della mela, infatti, si trova in primo piano di fianco a una cipolla. La seconda scimmia, invece, è davanti a una mela intatta e ci guarda, quasi volendo chiedere: e tu cosa vuoi fare? Vuoi essere un uomo vero al 100 per 100, cioè santo, o vuoi lasciarti vincere dalla falsità e dall'inganno e rimanere istintivo, come la scimmia? La risposta spetta a noi.


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