Gatto d'artista
Il gatto, animale comune, amato da molti, nell'arte è spesso presentato come simbolo di malizia. Non manca quasi mai nelle sene dell'Ultima Cena di Gesù. Qualcuno però l'ha rappresentato in modo molto positivo, anzi come esempio di preghiera e creatività.Nella Bibbia si nominano tantissimi animali: cani, lepri, volpi, cinghiali, cerve e persino gli iraci, ma non si nomina mai il gatto. Eppure poteva mancare il gatto sull’arca di Noè? Certo che no! Tuttavia, sarà perché la Bibbia non ne parla, o per quella sua aria felina, per la difficoltà che l’uomo ha ad addomesticarlo o forse ancora perché ama la notte, vede nel buio e tira fuori gli artigli quando meno te lo aspetti, fatto sta che il gatto, nel Medioevo, è spesso associato al maligno o addirittura alle streghe.
Non è mancato però chi ha amato questo animale facendolo diventare un esempio da imitare. L'immagine di oggi ci racconta di un gatto capace di dipingere con maestria. L'avreste mai detto? E invece sì, pare che i gatti, se educati da piccoli, imparino a dipingere cose meravigliose.
Questa miniatura nasce nell’abbazia di Cluny, in Francia, ed è conservata in un prezioso volume, illustrato proprio dai monaci. Per essi il gatto era un modello: silenzioso, solitario, intelligente, capace di adattarsi a tutte le situazioni, insomma un vero monaco, al punto che esiste una razza che ha preso il nome di Certosini. Il gatto che è intento a dipingere, ad esempio, è proprio un certosino. Nei monasteri, i gatti, si mostrarono molto interessati ai monaci amanuensi, quelli cioè che illustravano i libri e vivevano fra penne e colori. Talora facevano danni, salendo sullo scrittoio e lasciando tracce dei loro bisogni. Alcuni frati, dunque, notando questa attrazione per i colori, cominciarono a fornirli ai loro gatti, fino a farli diventare pittori. Non è una fantasia, è realtà! Mummie di gatti pittori sono state ritrovate nella Necropoli di Tebe, in Egitto, inoltre circolano ancora manifesti di un gatto pittore che si esibiva in un Circo nel 1914!
Allora, ragazzi: occhio al gatto nell’arte! Nella nostra immagine, un gatto nero (come l’inferno) sta cercando di mangiarsi il povero uccellino, proprio come nel cartone animato Gatto Silvestro. In questo caso è considerato segno del Maligno, meglio lasciarlo stare. Più sotto, quello rosso come il fuoco, che si sta leccando accovacciato, è un gatto furbissimo e dobbiamo temerlo un po’. Ma quando è soriano, ha sul dorso le «M» di Maria, allora possiamo star tranquilli: è il gatto della Madonna oppure quello con gli Stivali che tanto ha fatto del bene al suo padrone. Però se lo troviamo bianco o tutto grigio, come il Certosino che dipinge il quadro, allora potete star tranquilli: è gatto d’artista!