Pronti? Sì, Arte!
Ha preso il via una ribrica nuova su Popotus, dedicata ai bambini, così abbiamo voluto anche noi dedicare una sezione del nostro sito ai bambini. Il primo testo parla dell'arca di Noè... un'arca molto strana!- Autore:
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Pronti? Si parte! Ops, scusate: «Pronti? Sì, arte!» Questione di virgole e di accenti, ma il senso resta. Iniziamo insieme un viaggio affascinante, attraverso l’arte. Sapete qual è stato il primo e più importante viaggio nella bibbia? Insomma sapete chi per primo ha detto: «Pronti? Si parte!»?
Noè e il suo viaggio nell’arca della salvezza. Un viaggio incredibile, dentro una grande casa, per dire all’umanità che Dio prepara un rifugio per tutti, anche quando ci sono le tempeste più terribili.
Guardiamo questa immagine. Nel libro di preghiera che la contiene non è più grande di come la vedete ora eppure è un’immagine efficacissima. Che cos’è? Provate a indovinare. La riproduzione di un carcere per uomini e bestie? Noo… Una borsa di rete, come quella della spesa della mamma, con dentro tanti giocattoli? Nemmeno. Ma sì, qualcuno ha indovinato: è l’arca di Noè. Sembra una grande torre con le merlature, una fortezza, e dentro sono saliti tutti: la famiglia di Noè, gli uccelli, gli animali a quattro zampe e, in fondo, quasi nella pancia della torre, i pesci. In realtà la famiglia di Noè aveva otto persone e qui ci sono solo sei facce. Questo artista ha voluto usare il numero sei perché nel sesto giorno della creazione Dio aveva fatto l’uomo. Quindi ci vuol dire che in nome di quel sesto giorno, Dio non si dimenticherà mai dell’uomo sulla terra e sempre cercherà di salvarlo.
Ora facciamo un po’ di aritmetica: avete contato tutti gli animali? Ce ne sono 36, visibili tra le finestre dell’arca. Il 36 è un numero importante. È 12 x 3 volte. Il 12 è il numero delle tribù di Israele, il numero degli apostoli, il numero delle stelle della bandiera d’Europa, insomma un numero che dice la totalità. Il 12 moltiplicato per 3 (che è il numero della Trinità, quindi il numero di Dio), dà come risultato appunto il 36. Un altro modo simbolico per dire che Dio ci vuole tutti salvi. Ma ci sono altri animali nascosti: sono i 4 pesci che nuotano nella pancia dell’Arca: 36 + 4 = 40! Quaranta è il numero dei giorni della durata del diluvio, piovve 40 giorni e 40 notti. Un mese e dieci giorni! Insomma non poco, ma nemmeno troppo. Un tempo giusto per fare giustizia. Noè, infatti era chiamato con un nome un po’ strano: banditore di giustizia. Attenzione però, banditore non ha nulla a che fare coi banditi! Il bando era una vendita all’asta e il banditore era Colui che gridava: venite comprate! Insomma Noè è uno che grida: Venite, vivete con giustizia! Cercate la giustizia nel Signore: egli vi salverà. Bello no?
Noè lo vediamo al centro della prima fila ed è voltato verso sinistra. Anche l’uccello che sta sotto di lui guarda nella stessa direzione. La sinistra, per gli ebrei che scrivono da destra verso sinistra, è il futuro, la speranza. Per noi occidentali, che scriviamo da sinistra verso destra, la sinistra è il passato, l’origine, l’inizio. Noè di profilo scruta il tempo della salvezza, vorrebbe che tutto tornasse come all’origine. Così fa anche il volatile sotto di lui. L’avete riconosciuto? È un pavone, che con le sue piume piene di occhi è simbolo del paradiso. Anche il pavone scruta verso la salvezza e vuole dirci: se vivete con giustizia il paradiso inizierà anche quaggiù su questa terra. Attenzione però non una giustizia qualunque, ma quella che viene da Dio. Questa è una giustizia strana, bisogna cercarla. Nelle prossime puntate, attraverso gli animali di Noè nell’arte, impareremo a riconoscere questa giustizia divina che Noè ha voluto far conoscere a tutti.
L’arca di Noè, Frère Laurent, [Somme le Roi]. Miniatura. Manoscritto francese 1294.. Bibliothèque nationale de France, Département des manuscrits, Français 938, fol. 86r. particolare