Gesù era allergico alla lana?

Fonte:
CulturaCattolica.it
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Sì, sono allergica alla lana e la notizia mi ha sorpreso! Sembra uno scherzo ma no lo è, anzi la cosa è molto seria. È talmente seria da rappresentare uno degli indizi più importanti dell’autenticità della Sindone. Chiunque tratti seriamente l’enigma del telo sindonico non può fare a meno di menzionare questo particolarissimo fatto. Il telo sindonico conservato a Torino, di cui sta avvenendo una straordinaria esposizione, non contiene alcuna traccia di fili di lana. Cosa inconsueta perché gli antichi telai a quattro pedali, con cui fu tessuta anche la sindone, venivano utilizzati indifferentemente per lana, lino e altri tessuti. Improbabile quindi che, anche dopo una scrupolosa pulitura, in un tessuto di lino non rimanesse il residuo di precedenti tessiture di lana. Improbabile a meno che…
E qui comincia il bello dell’avventura.
Chi, come noi monache, al mattino siede impegnato in ore di lectio divina, recepisce come del tutto comune l’espressione”, legata alle norme del vestiario dei sommi sacerdoti o delle cortine del tempio: «tela di bisso ritorto». Un termine comune nella Scrittura, ma del quale non avevo mai avuto vivo riscontro prima di leggere il libro di Barbara Frale su La sindone di Gesù Nazareno. La studiosa, che si è occupata soprattutto delle scritte trovate sul telo sindonico e per le quali ha avuto grandi opposizioni nel merito, riporta studi di altri scienziati che si sono occupati principalmente del tessuto di lino su cui oggi veneriamo questa singolare e misteriosa immagine.
«Il tessuto antico è fatto di fibra di lino filata seguendo una tecnica abbastanza complessa che richiedeva di usare contemporaneamente due rocchi invece di uno, come era invece più comune; il risultato è che le fibre mostrano una torsione in senso contrario a quello che avrebbero invece preso naturalmente seccandosi, detta «torsione a Z» (o a spina di pesce). La tessitura è stata eseguita su un telaio artigianale a 4 pedali. Telai che compaiono negli affreschi delle antiche tombe egizie.
Sui lati brevi manca la cimosa […]: questo dimostra che il telo è stato tagliato da un rotolo di stoffa senza dubbio è più lungo.
Un oggetto molto simile è il lenzuolo trovato nella tomba dell’architetto egizio Ka vissuto durante la XVIII dinastia (1450-1379 a.C.) che l’archeologo Schiapparelli riportò alla luce a Deir el Medina agli inizi del Novecento: le misure sono quasi identiche (alla sindone di Torino) (m. 4,15 x 1,20) però la tessitura ha un disegno semplice […] senza il complesso sistema a spina di pesce.
La tessitura a spina di pesce compare in alcuni tessuti risalenti al III millennio a.C. però essi sono fatti in fibre di lana: la lana era in assoluto il materiale più usato per le stoffe tanto per i climi freddi che per quelli caldi grazie ala sua capacità di mantenere inalterata la temperatura del corpo…
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La sindone ha la curiosa particolarità di non contenere nessuna traccia di fibre di lana, un fatto piuttosto strano considerando che era il filato in assoluto più diffuso e di norma i telai servivano per tessere tutte le stoffe.
Si sono riscontrate invece tracce di cotone prevenientei dall’unica specie (Gossypium Herbaceum) coltivata in Medio Oriente (prima che Cristoforo Colombo importasse dall’America le varietà oggi conosciute) La totale assenza di lana fa pensare che quel telaio, per qualche speciale ragione, non aveva mai lavorato tessuti di lana.
Nella bibbia (Dt 22,11) c’è la norma che vieta di filare insieme il lino e la lana per non incorrere nell’impurità rituale. Dunque si è ragionevolmente concluso che il telaio apparteneva a persone di religione ebraica scrupolosamente osservanti
Il telo di Torino proveniva dunque da un rotolo di stoffa molto pregiata, simile a quel sadin shel bz con cui si confezionavano i velari del Santuario e i vestiti del Sommo Sacerdote per avvolgersi dopo aver compiuto il bagno obbligatorio nel giorno dell’Espiazione (Yom Kippur).
Come mai un simile prezioso telo è stato usato per avvolger e il corpo di un condannato?
Era forse (anche da morto) allergico alla lana? O non testimonia piuttosto la volontà di dare all’Uomo della Sindone una sepoltura regale? Fu questa un’operazione come afferma la studiosa Maria Luisa Rigato, docente di esegesi del Nuovo Testamento, effettuata da “devoti” di quel corpo che avevano possibilità economiche erano profondamente osservanti e fecero questo con intenti assolutamente non causali.
È affascinante, proseguire nella lettura del libro ed addentrarsi nel Mistero di questo lenzuolo che sembra una testimonianza lasciata scritta forse solo per i nostri tempi e, probabilmente per quelli a venire. Certo Cristo non fu allergico alla lana, come scherzosamente abbiamo voluto iniziare questo articolo (il suo sistema immunitario funzionava perfettamente…), ma indubbiamente il nostro tempo si mostra allergico a Cristo e al suo Mistero.