La mano ferita che sana
La quinta domenica di Quaresima è detta anche Domenica della Passione. Dopo il rosa della Domenica Laetare (la IV) tutto si tinge marcatamente di viola. Ci aiuta ad entrare più profondamente nel tema della passione una bella opera di Sieger Koder: la deposizione
La quinta domenica di Quaresima è detta anche Domenica della Passione. Dopo il rosa della Domenica Laetare (la IV) tutto si tinge marcatamente di viola. Ci aiuta ad entrare più profondamente nel tema della passione una bella opera di Koder che raffigura l’epilogo del triduo pasquale ovvero il momento in cui Cristo viene deposto dalla croce.
Il velo del tempo si squarcia in due, segno di un compimento pieno di tutta la grazia che il primo testamento porta con sé. Le lettere ebraiche sono testimoni dell’evento: sono infatti quasi le pagine di un Libro a squarciarsi e a rivelare la verità del Redentore, del Servo sofferente di Jhavè.
Sullo sfondo l’oscurità dei giorni della passione del Signore con un sole che pure si è oscurato per il dolore. Si intravvede la scala della croce che sale però fino al Cielo rivelando il compimento della Scala di Giacobbe. Davvero ora c’è un ponte fra Cielo e terra dove gli angeli salgono e scendono. Qui gli angeli non si vedono ma quasi asserragliati attorno a Cristo ci sono Giovanni la Madre, La Maddalena, Giuseppe d’Arimatea, Nicodemo, il centurione Longino e via via tutti gli altri che hanno creduto inlui compreso il buon Ladrone, ormai morto ma primo santo della storia della Chiesa canonizzato dallo stesso Gesù.
Insomma c’è posto per tutti nella casa di Dio e dentro l’abbraccio del Redentore nessuno è escluso. E se a noi piace riconoscerci nella Maddalena che pur gridando Rabbunì, Mio Signore-Dio e Maestro, resta ancorata alla sua umanità vera via per salire al Cielo il centro del dipinto resta però quella mano piagata e anonima che sale dal basso e si dirige verso il Salvatore. Cristo anche nel sonno della morte è vivo ed è fonte della salute per l’uomo. Koder preannuncia così la risurrezione mostrandoci che Cristo anche qui non si lascia scappare l’occasione per sanare qualcuno. Quella mano piagata che sale verso di lui dal basso. È l’umanità ferita dal dolore di ogni epoca storica, anche la nostra. Ci è caro dunque rileggere in quella mano tutti i sofferenti di oggi e di ieri: quelli più provati dalla Pandemia o da varie malattia e dolori che continuano a segnare la vita dell’umanità. Cristo c’è per tutti, la sua mano ferita, ancora oggi, nel 2021, sana le nostre piaghe.