Chopin: vita da genio - 3

A Vienna
Autore:
Abis, Luigi
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Nel 1829 Chopin si reca a Vienna per tre settimane Il suo insegnante d'organo di Varsavia, Wurfel, ora direttore dell'orchestra di Vienna, gli organizza l'11 e il 18 agosto due concerti dove esegue le sue recenti composizioni per piano e orchestra: il Rondò alla Krakowiak e le variazioni sull'aria Là ci darem la mano del Don Giovanni di Mozart, opera che farà scrivere a Schumann "giù il cappello, signori, un genio!". I concerti riscuotono un grande successo; nel primo improvvisa su un’aria polacca, mandando in visibilio il pubblico.
Questo è anche l'anno in cui completa i due Concerti per piano e orchestra in fa minore e in mi minore e scrive alcuni dei 12 studi dell'opera 10. Questi lavori mostrano che a 20 anni Chopin è già un artista maturo che ha raggiunto i vertici della tecnica pianistica e dell'espressione musicale.
Chopin è una persona estremamente sensibile e affabile, possiede un fascino personale che gli permette di entrare senza difficoltà negli ambienti dell'alta borghesia e dell'aristocrazia, ha uno spirito umoristico molto pronunciato, sa mimare e imitare le personalità dell'epoca e correda le sue lettere con caricature dei personaggi che descrive; fin dall'età di 16 anni non fa altro che partecipare a feste e concerti privati che in qualche modo col tempo gli debiliteranno la salute già precaria. E' molto signorile, aristocratico nei modi e sempre estremamente discreto e compito. Non è pomposo o fanfarone, ma molto modesto. Ha sviluppato una concezione dell'arte tipicamente romantica: la musica deve essere specchio della propria anima e dei propri sentimenti; quindi nessuna concessione al virtuosismo gratuito, ostentato solo per strappare applausi ad una platea grossolana. Preferirà suonare in ambienti privati, nei salotti, con una cerchia selezionata di persone che sono in grado di capire la sua arte. Il suo modo di suonare è antitetico a quello di Listz, Thalberg e altri virtuosi dell'epoca che tendono a impressionare la platea pestando sul piano e creando sonorità simili all'orchestra. Chopin ha tocco leggero ed espressivo, ricco di caratteristiche timbriche che anticipano la musica impressionista; usa il pianissimo e quindi, per contrasto, il forte non è mai fortissimo; tuttavia riesce a creare un’atmosfera magica che rapisce i suoi ascoltatori trascinandoli nei suoi sentimenti, nelle sue passioni, nei suoi turbamenti interiori; i suoi concerti verranno definiti qualcosa di unico e di straordinario.
Nonostante sia un tipo ameno e di compagnia è tuttavia molto chiuso nei suoi sentimenti. Confida, quando può, direttamente o per lettera, solo ai suoi amici Titus Wojciechowski e Jan Matuszynski, e alla sorella Ludwika i turbamenti tipici della sua giovane età. A 19 anni si invaghisce di una giovanissima cantante lirica, Konstancja Gladkowska, ma è talmente innamorato che, benché la frequenti, per paura di essere respinto non ha neanche il coraggio di darlo a vedere. Gli adagi dei due concerti sono stati ispirati da questo amore per così dire platonico, che si conclude un anno dopo col matrimonio di Konstancja con un nobile russo.
Il 1830 è l'ultimo anno della sua vita a Varsavia e in Polonia. Darà numerosi concerti, ma il suo obiettivo sarà quello di viaggiare, visitare le grandi capitali, dove trarre nuova ispirazione per la sua musica e far conoscere le sue opere. Questo è quanto vogliono non solo i famigliari, ma anche i connazionali che gli stanno vicino, che attendono da lui e intorno a lui la nascita di uno stile musicale polacco che faccia riemergere in Europa e nel mondo le glorie passate della Polonia e le attese per un futuro libero e indipendente dal giogo zarista. Ma quest'anno è anche l'ultimo di un periodo lieto, gioioso e spensierato, in cui Chopin è preso solo dai turbamenti che caratterizzano la prima giovinezza, in cui compone opere che, benché velate da un sentimento di malinconia e di tristezza tipico del periodo romantico, sono, a parte qualche eccezione, essenzialmente gioiose ed esprimono fiducia nella vita e nel futuro.