Chopin: vita da genio - 6
Parigi e gli amori difficili- Autore:
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Negli anni ‘36 e '37 alcuni avvenimenti impongono una svolta che avrà ripercussioni notevoli sulla sua vita affettiva privata e, di riflesso, sulla sua produzione musicale. Il suo amico polacco d'infanzia Antoni Wodzinsky, d'accordo con sua madre, cerca di indurlo a fidanzarsi con la sorella Maria, non particolarmente bella ma affabile e artisticamente molto dotata sia per il disegno sia per il pianoforte. Da giovane Chopin aveva avuto occasione di passare le vacanze estive nella loro casa di compagna e anche di giocare con Maria, più giovane di lui di 10 anni. L'iniziativa della famiglia Wodzinsky è probabilmente dettata dal fatto che appartiene ad una nobiltà decaduta e versa in difficili condizioni economiche mentre Chopin, grazie alla sua attività artistica, consegue lauti guadagni. L'idea non dispiace a Chopin, che vede in questo modo la possibilità di crearsi una famiglia e di rivivere quegli affetti che tanto felicemente aveva sperimentato da giovane nella propria. Il 18 agosto 1836 parte per Carlsbad dove, dopo tanti anni, incontra i genitori; é un momento per lui di straordinaria felicità che esprimerà nel Valzer brillante in la bemolle. Passate tre settimane con i suoi, si sposta a Dresda dove incontra la famiglia dei Wodzinsky e ha modo di approfondire la conoscenza, fino ad allora solo epistolare, con la sedicenne Maria, di cui si innamora. L'anno successivo ritorna a Dresda e si fidanza; tuttavia la madre pretende che la relazione non venga divulgata e la condiziona all'assenso del padre, allora assente, ed all'impegno da parte di Chopin di condurre una vita meno mondana e più adatta al suo stato di salute precaria. In questo periodo compone il famosissimo Valzer dell'addio dedicato a Maria Wodzinska. Rientrato a Parigi, dopo qualche tempo la corrispondenza epistolare si fa più rada e non si parla più di fidanzamento, per cui il progetto di unione matrimoniale così tanto vagheggiato va a monte. Vengono avanzate numerose ipotesi sui motivi di questa rottura, ma la più probabile è che il conte padre, per ragioni di prestigio sociale, si sia opposto al matrimonio con un pianista e che in fondo Maria non fosse veramente innamorata di Chopin. Questi, profondamente deluso, chiude un capitolo della sua vita, quello della giovinezza, dei sogni, degli ideali e della speranza in un futuro se non radioso, almeno tranquillo e denso di affetti. Esprime questo suo stato d'animo raccogliendo le lettere dei Wodzinsky in un pacchetto legato da un nastro su cui scrive: moja bieda, mia disperazione. E' di questo periodo il valzer straziante in do diesis minore.
Mentre Chopin coltivava il suo interesse per la Wodzinska, fa la conoscenza di George Sand. Aurore Dudevant, nata Dupin, scrittrice di romanzi di successo sotto lo pseudonimo maschile di George Sand, è una donna assolutamente eccentrica per l'epoca e, a onor del vero, lo sarebbe anche oggi; fuma il sigaro, veste i pantaloni, parla in modo sguaiato e scurrile, professa idee socialiste e femministe e ha frequentazioni poco rispettabili per una donna del suo rango. E' divorziata dal barone Dudevant e ha due figli, Maurice e Solange, per i quali possiede uno spiccato senso materno. Conosce Chopin grazie a Listz e cerca di circuirlo; inizialmente Chopin nutre una certa antipatia nei suoi confronti, ma dopo la delusione avuta con la Wodzinska, cede alle sue lusinghe e diventa il suo amante. Prima di rendere pubblica la relazione che sicuramente avrebbe creato uno scandalo e penalizzato la vita sociale e le entrate economiche di Chopin, decidono di passare l'inverno del '37 - '38 a Palma di Maiorca con i figli. Si installano nel convento abbandonato di Valldemosa, pensando che lui, afflitto da una tosse continua, possa migliorare il suo stato di salute. Invece, a causa del clima piovoso, Chopin si ammala seriamente contando su un’assistenza medica che, già insufficiente all'epoca, lo era ancor meno nella zona sperduta in cui vivevano. In compenso in questo periodo Chopin porta a termine la composizione dei 24 preludi, che costituiscono, accanto a quelli di Bach, uno dei più grandi capolavori della letteratura pianistica. Al ritorno sostano tre mesi a Marsiglia dove Chopin si ristabilisce fisicamente, per fare poi ritorno a Parigi.