Dalle nostre case alla nostra Casa

20 Agosto 2017: ore 6, partenza dal Monastero di Ponte Cappuccini verso la punta più alta del monte Carpegna, il Santuario della Madonna del faggio.
Ci siamo preparati due giorni prima con una piccola liturgia penitenziale vissuta alla luce del Santissimo Sacramento esposto sull'altare.
È stata introdotta dal nostro Vescovo Andrea Turazzi, che ha sottolineato il valore della confessione come evento personale e allo stesso tempo universale, in quanto membra dello stesso Corpo di Cristo.
Abbiamo poi letto alcuni passi biblici commentati da Madre Gloria e accompagnati da alcuni canti della tradizione.
Infine le confessioni, dopo le quali ci siamo salutati, dandoci appuntamento a domenica.
In tanti i pellegrini, partiti da ogni luogo della diocesi, che percorrono fin dalle prime ore notturne le piccole strade di montagna, diretti tutti verso la stessa meta: la nostra Madre e Signora.
Maria, colei che per prima percorse lunghi tratti con in grembo Gesù, per condurci a Gesù e per guidarci ora nelle strade del mondo che, come quelle di montagne, sono spesso troppo ripide e tortuose per farcela da soli.
Camminando insieme, in un silenzio colmo di domande e attese, stanchi a volte ma felici, abbiamo fatto l'esperienza dell'essere Chiesa, figli della stessa Madre, da lei chiamati, cercati e attesi.
Guardare, mentre cammini, chi ti sta davanti, accorgendoti del dono di colui che, quasi per caso, ti si fa prossimo nel cammino, fa crescere la fiducia di non essere più soli nel cammino, come nella vita.
Giunti alla grande vallata antistante il Santuario ci siamo ritrovati immersi nella più fitta nebbia: l'aria tersa del mattino rendeva ancor più ameno quel luogo dove le nostre voci risuonavano come echi, e le nostre figure quasi fossero pallide immagini riflesse. E ti accorgi che tutto è segno, quasi apparenza di ombre mattutine, ma anche certezza di realtà future, nascoste oltre la nebbia che avvolge il nostro cuore, incapace di vedere la verità delle cose e di contemplarne la vera Bellezza.
Ritornati sulla strada maestra, abbiamo percorso l'ultimo tratto verso il Santuario assieme ad altri pellegrini tra cui il nostro Vescovo Andrea che, come un pastore, ha accolto le sue pecorelle con affetto e gioiosa paternità, felice di poterle tutte consegnare a Colei che le custodisce una ad una nel suo cuore di madre.
Abbiamo infine partecipato alla celebrazione eucaristica presieduta dal nostro Vescovo, con la gioiosa certezza di chi sa esaudita la preghiera: " Il Signore ascolta sempre la nostra preghiera, esaudendola secondo ciò che è realmente buono per noi" (Dall'Omelia del Vescovo Andrea).
Abbiamo avuto anche la gioia, come comunità, di veder indossare al polso della Madonna portata in processione un braccialetto regalato come dono filiale e richiesta di speciale protezione da parte di noi Monache alla Madonna del faggio, preghiera a Lei rivolta per tutte noi e per le nostre famiglie.
Ci affidiamo a lei, facendo ritorno nelle nostre case e nei nostri conventi, certi di una appartenenza e di uno sguardo d'amore che non potrà mai venire meno.