Passio a San Marino
Abbiamo realizzato anche quest’anno una Rappresentazione Sacra della Passione. Questa volta nella cornice straordinaria di San Marino, la quale con grande sorpresa – anche per noi che ci viviamo stabilmente da oltre un anno – si è trasformata in una piccola Gerusalemme.Il Passio a San Marino è stato un’esperienza unica, di preghiera e di immedesimazione nella Passione di Cristo per incominciare con il piede giusto la settimana Santa.
Riportiamo le suggestioni che ci ha mandato Massimo, all’indomani dell’Evento: esse parlano più di quanto noi si possa raccontare:
Volevo semplicemente dirvi che è stato bello ritrovarvi, e ritrovarvi nell'occasione di ieri sera. Confesso che non avevo molta voglia di venire. Sono sempre di corsa, molto di corsa, troppo di corsa....! E alla sera tendo a restare a casa, a rilassarmi. Ma ieri sera, grazie all'insistenza di Enrico, ho ceduto, ed ho fatto proprio bene, a cedere.
Sono venuto con l'idea di rivedere voi e di stare un paio d'ore con i miei amici: Enrico, Michele, Riccardo e Davide. E invece ho vissuto un'esperienza veramente toccante... La serata era iniziata tra batture e risa con gli altri (come avrai notato ci riesce molto facile). Ma ad un
certo punto non rideva più nessuno di noi. Anzi.
E' stato impressionante come ci siamo scoperti (e poi confessati a vicenda) letteralmente "rapiti" da quel che stava accadendo. Altro che una rappresentazione simil-teatrale. Ad un certo punto, almeno per me, lì si era materializzato veramente Gesù. La sua storia, i suoi amici, e la sua passione. Che cavolo... Non me l'aspettavo proprio. Mi sono ritrovato spiazzato.
Non mi sono commosso, anche se ci sono andato vicino. Piuttosto ho pensato, e mi sono immedesimato. Moltissimo. Non mi era mai capitato, in situazioni di questo tipo.
Pensa, ho provato una intensità di immedesimazione che credo di aver provato prima solo nel mio viaggio in Terrasanta alcuni anni fa. Con don Eugenio Nembrini.
L'essere a tavola con gli altri apostoli, vedere Gesù che parlava (e guardava) anche a me (e bravissimo, tra l'altro, il ragazzo che lo ha interpretato). E poi la lavanda dei piedi, e tutto il resto. Pilato, la flagellazione, la croce. Tutto mi ha profondamente colpito, perché succedeva per me! Ne ho avuto una coscienza così netta che mi ha impressionato.
E mi ha particolarmente colpito il momento in cui Maria e Giovanni erano sotto la Croce. Il loro pianto, la loro disperazione. Ho pensato alle letture. A Gesù che li affida l'uno all'altra. E mi sono immedesimato. In Giovanni. Mi sono sentito smarrito. Totalmente. Perso. Svuotato.
Disperato... Stava morendo Gesù. Il Messia. Tutto, per me. Tutto. Veniva a mancare tutto. E quindi di me? Cosa sarebbe stato?? Mi sono veramente immedesimato. E un attimo dopo ho pensato che tutti noi, la nostra Fede, la Chiesa, arriviamo da quei momenti. Che storia incredibile! Vera oggi. Non ieri, o 2000 anni fa. Oggi !
Bellissimo momento. Che mi sta regalando la possibilità di vivere quest'anno la Pasqua forse più intensamente ed in modo più vero rispetto alle altre pasque della mia vita.
Quindi grazie.