Simboli e prefigure nella pagina biblica

Un Corso biblico? Può servire? Non si corre il rischio, almeno da parte cattolica, di scadere in una sorta di protestantesimo della fede?
Sì, è un rischio che può essere dato, tuttavia, di Parola c’è disperato bisogno. Un bisogno denunciato già da Amos (8,11) nell’omonimo libro profetico: Ecco, verranno giorni in cui invierò la fame nel paese, non fame di pane né sete di acqua, ma di ascoltare la parola del Signore. Questa parola rivela oggi tutta la sua drammatica verità.
La teologia sacramentale della Chiesa, le sue fonti, i suoi codici, i suoi dogmi, le sue liturgie, la sua più genuina tradizione fonda le sue radici nella Parola di Dio, amata, letta, ascoltata, compresa. Verbi che, purtroppo, non si declinano più nella vita quotidiana del cattolico contemporaneo.
Dopo Verona l’attenzione dei Vescovi italiani si è focalizzata attorno alla necessità di rievangelizzare il popolo di Dio a partire dalle verità basilari della fede. Fra queste, primi della lista, sono i sacramenti, il loro significato profondo nella tradizione della Chiesa, la loro radice biblica.
I sacramenti toccano l’aspetto simbolico dell’esistenza e, per questo, richiedono una capacità di penetrazione della realtà e la conoscenza del linguaggio mediato dai gesti e dalle parole della liturgia.
Oggi non abbiamo più dimestichezza con la dimensione simbolica della realtà per questo ci è necessario rimetterci alla scuola di uno sguardo, lo sguardo del popolo di Dio che nella Sacra Scrittura, nella Liturgia e nell’arte ha mantenuto vivo lo stupore per la vita.
I nostri incontri biblici vogliono rileggere la Scrittura a partire dai grandi simboli che sono alla base della vita sacramentale e liturgica della Chiesa e che costituiscono il grande lessico dell’arte di ogni tempo.
Mettiamo a disposizione ad ogni incontro le registrazioni che possono essere richieste al nostro indirizzo email e le dispense che verranno periodicamente pubblicate su questo sito