Creati nella giustizia e nella vera santità
Cinque lezioni sul Padre nostro. Un corso biblico sulla preghiera più amata dai cristiani. La preghiera di Gesù e non la preghiera del discepolo come spesso si sostiene. Cinque lezioni di don Silvio Barbaglia da scaricare accompagnati da una riflessione sulla santità e sulla gisutizia da parte di suor Maria Karola.- Autore:
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Un corso biblico di pochi giorni, distribuito in cinque lezioni, mi ha fatto riflettere profondamente sul concetto di giustizia e di perdono all’interno della Sacra Scrittura.
Don Silvio Barbaglia, caro amico della comunità e bravissimo biblista di Novara, ci ha tenuto come ogni anno alcune lezioni sul nuovo Testamento. Questa volta il punto focale mediante il quale guardare Gesù è stato il Padre nostro.
La sua tesi, un po’ controcorrente è quella di leggere il Padre nostro come preghiera di Gesù e non del discepolo e, soprattutto di leggerlo come preghiera chiave del Venerdì Santo.
Un percorso affascinante che, per chi lo volesse percorrere, è possibile scaricare dal sito della nuova Regaldi e ascoltarlo (vedi i links in fondo).
Un percorso che a me personalmente ha fornito lo spunto per riflettere, come dicevo, sul concetto di giustizia nel senso biblico della sedeqà. La giustizia amorevole di Dio, l’unica che rende santo l’uomo.
Ecco la mia riflessione.
La santità è anche questione di giustizia: questo nesso è così forte che la Chiesa lo canta tutti i giorni nelle lodi al “Benedictus”: servirlo senza timore in santità e giustizia; la santità non è solamente frutto della bontà, bensì anche della giustizia intesa come rettitudine della verità.
Chi fa la verità compie inesorabilmente un’opera di giustizia. Dio è misericordioso perché è giusto, ed è giusto in quanto misericordioso; certamente la giustizia divina non equivale a quella forense, essa è infatti anzitutto amore e perdono.
Per questo l’apice della misericordia divina, a ben guardare, si manifesta sulla croce di Cristo: era necessaria un’opera di giustizia per inondarci dell'amore del Padre; Colui che non aveva mai commesso peccato e non aveva mai ingannato nessuno con le sue parole –verità e giustizia si abbracciano- giustifica molti.
Dio non è giusto perché ci manda tutti quanti in paradiso, sarebbe ingiusto e anche immorale. Dio è giusto nella sua misericordia ed è amorevole nella sua giustizia. La giustizia divina supera quella degli uomini, quella di scribi e farisei come dice il Vangelo, ma non nel senso che relativizza il male, bensì perché sconfigge il male alle sue radici e chiede a ciascuno di radicarsi nel bene. Non si può ridurre il Cristianesimo ad un Padre Nostro cantato tenendosi per mano! Forse è davvero giunto il momento di svegliarci dal sonno e capire che la salvezza avviene nella misura in cui cominciamo il combattimento spirituale contro il maligno: la carne, il mondo, il diavolo, pensieri, parole, opere, omissioni….Quanta materia per iniziare a purificare il proprio io, a combattere le forze del maligno dentro e fuori di noi!
«Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione. D'ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre; padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera». In questo scandaloso passo evangelico si toccano i legami di sangue, quelli primordiali, iscritti prima del tempo, quindi la santità è una battaglia fino al martirio. Sono venuto a portare il fuoco sulla terra; e come vorrei che fosse già acceso! C'è un battesimo che devo ricevere; e come sono angosciato, finché non sia compiuto!
Siamo giustificati dalla Grazia santificante di Dio, resi giusti da Uno che è morto per tutti, riportando la luce sul mistero di Dio e sull’enigma dell’uomo, da Uno che ha esercitato la più grande misericordia nell’ora della più grande giustizia: l’ora della croce.
Padre nostro 01
Padre nostro 02
Padre nostro 03
Padre nostro 04
Padre nostro 05