Magdolna e gli angeli in bianco e rosso

Nel mese dedicato al Sacro Cuore rileggiamo con rinnovato stupore ciò che due grandi mistiche, lontane temporalmente e geograficamente eppure con rivelazioni che presentano grandi analogie, ci rivelano riguardo la nostra partecipazione all’edificazione del Regno di Dio. Un posto - come scritto nella nella Lettera a Diogneto - nel quale Dio stesso ci ha posti e che non ci è lecito disertare.

Nel gennaio 1986, a circa duecento anni dalla visione di Madre Maria Maddalena dell’Incarnazione che segnò l’inizio della missione della fondatrice delle Monache Adoratrici, un’altra mistica ci consegna la medesima visione in cui il Signore, come a suo tempo a Madre Maddalena, mostra quanto sarebbe accaduto negli anni a venire e cosa l’umanità avrebbe potuto fare per scongiurare il male incombente. Il tutto incorniciato dalla presenza di angeli rosso e bianco vestiti.
Suor Maria Natalia Magdolna (Maddalena in ungherese - non a caso lo stesso nome della Madre e della sua patrona Santa Maria Maddalena, Apostola degli Apostoli), mistica del XX secolo, fu protagonista di visioni e profezie da parte di Gesù e della Madonna che le mostrarono la necessità di riparazione ed espiazione per salvare l’umanità dalle terribili conseguenze che la lontananza degli uomini da Dio avrebbe prodotto negli anni a venire.
Tempi di persecuzione e di grazia. Tempi di tenebre e di grandi rivelazioni. Tempi di una presenza più viva ed efficace di Maria Regina del Mondo.
Con questo titolo la contemplò infatti suor Maria Natalia Magdolna, la quale vide Maria incoronata Regina e dotata di particolare forza di intercessione per quelli che la Madonna stessa chiama gli ultimi tempi.
E come attraverso Madre Maddalena il Signore ci indicò l’unica strada per la salvezza: ritornare alla Presenza, contemplare la Presenza; amarla e donarle tutta la nostra vita affinché il mondo ne sia illuminato e vivificato, allo stesso modo queste successive visioni ci indicano come solo rivolgendoci al Signore e alla sua Madre Santa come presenze vive e operanti della storia, presenze che non solo amano ma domandano amore e consolazione, possiamo partecipare all’opera della Redenzione, della quale l’Eucarestia e la Madonna rappresentano il cuore pulsante.
Come ci insegna Madre Maria Maddalena, le fonti di salvezza primarie sono la presenza di Gesù vivo e operante nel sacramento, il quale domanda egli stesso alla sue creature conforto e amore (come leggiamo anche dalle prime parole del direttorio del 1818 delle Adoratrici, con le quali è Gesù stesso a invitare le sue spose a tenergli compagnia nel Sacramento per amarlo, domandare grazie e riparare l’ingratitudine degli uomini) e Maria come Corredentrice dell’umanità, alla quale le Adoratrici si affidano come Madre Addolorata in quanto proprio lì, sotto la croce, divenne Madre dell’umanità e àncora di salvezza eterna per coloro che a Lei si affidano.
Queste indicazioni provengono da ciò che la Beata Madre Maria Maddalena vide il 19 febbraio 1789: nella parete del refettorio del Monastero di Ischia di Castro le si mostrò Gesù Eucaristico contornato da angeli vestiti di bianco e di rosso, il quale le parlò rivelandole la volontà di avere una schiera di angeli in terra rivestiti di quegli stessi colori affinché lo adorassero giorno e notte offrendo lodi e suppliche “colle quali sarebbero stati compensati que’ torti ed ingratitudini che gli facevano le creature a tanti benefici fatti ad essi offrendolo di continuo senza mai corrispondere al sì grande suo amore” (Dalla biografia di Madre Maddalena scritta dal Baldeschi).
Vide poi tutto ciò che sarebbe accaduto di lì a poco (l’avvento di Napoleone, la deportazione di Pio VII) e la necessità di fondare monasteri che chiamassero a raccolta non solo le monache ma tutta l’umanità dinnanzi al vero “lume”: Gesù esposto nel Santissimo Sacramento.
Sorsero fin dall’inizio, accanto ad ogni monastero delle Adoratrici, piccoli e grandi gruppi di laici adoratori che si impegnassero a diffonderne il culto e a vivere alla Sua luce in tutti gli aspetti dell’esistenza.
Cosa vide invece suor Maria Natalia Magdolna? Lo ascoltiamo dalle sue stesse parole.
«Vidi le tre persone della Santissima Trinità tenere consiglio sulle sorti dell’umanità peccatrice.
Il padre parlò: “Il mondo immerso nel peccato, secondo giustizia, deve essere distrutto” (...). Intanto la mano onnipotente e giusta del padre sembrava soppesare il mondo. Allora Gesù mise rapidamente la sua mano piagata e luminosa sotto quella del padre, supplicandolo di avere pietà. Ma il Padre replicò: “No, Figlio mio, il peccato deve essere annientato”. Gesù fece cenno a sua Madre (...).
Come la Vergine ebbe messo la sua mano sotto quella di Gesù, il Padre sollevò la sua e disse: “Figlio mio, la misericordia ha vinto. Il mondo peccatore ha tenuto grazia per le preghiere della Madre Immacolata di Dio. Affidiamole il compito di salvare il mondo (...).
Il suo titolo sarà Regina Vittoriosa del Mondo,(...) sarà Corredentrice dell’umanità. Porremmo ai suoi ordini le coorti celesti”.
A queste parole le moltitudini angeliche esplosero in canti di gioia inneggiando a Maria (...).
Notai che il manto di Maria era impregnato con il sangue di Gesù che lo tingeva di scarlatto e di porpora. Presto la mia attenzione fu poi attratta dagli angeli che veneravano profondamente la loro Regina, vestiti di bianco, rosso e nero. Compresi la simbologia dei colori: il bianco simbolo della purezza del mondo futuro; il rosso simbolo del martirio dei santi per la purificazione; il nero come colore di doloroso lutto per le anime perdute (...).
La Vergine Madre si alzò allora maestosa sopra la terra come Regina Vittoriosa del Mondo e il suo primo atto regale fu distendere il suo manto intriso del sangue di Gesù. Poi benedisse la terra che, contemporaneamente, riceveva la benedizione della Santissima Trinità » (Tratto da Rivelazioni profetiche di suor Maria Natalia Magdolna, di Claudia Matera. Cfr pag.169, 170 e 171).
Gesù domandò anche a suor Maria Natalia di lavorare incessantemente per la fondazione di cappelle eucaristiche espiatorie dove chiamare a raccolta tutti i fedeli, affinché il mondo sia salvato per le preghiere di coloro che, uniti al cuore Immacolato di Maria, intercedono per i peccatori.
Comprendiamo da queste parole come il mistero dell’Eucarestia, Corpo e Sangue del Redentore, innalzata a vessillo dell’umanità, sia inscindibile dalla Missione di Maria.
Se nella visione di Madre Maddalena gli angeli bianco e rosso vestiti contornano il Salvatore nelle sembianze eucaristiche, qui abbiamo al centro della schiera angelica, caratterizzata dagli stessi colori, la vergine Maria.
Questo a significare che dove è il Figlio vi è anche la Madre e dove la Madre si fa presente è solo per uno speciale dono dello stesso Figlio di Dio all’umanità affinché sia confermata nella fede in Lui.
Gli angeli riconoscono e adorano la Presenza di Dio fatta carne in Maria, e la simbologia dei colori, dei quali sconcerta notare la similitudine tra le due visioni, racchiude tutto il mistero della Redenzione che trova suo apice e compimento in Maria.
Ciò che le Adoratrici dovrebbero essere lo vedono in Maria, Madre e Sposa del Signore. Ciò che le Adoratrici saranno contemplano fin da ora in Maria: partecipi in modo particolare all’opera di salvezza del mondo e figlie predilette del Padre.
Ciò che ogni uomo è chiamato a vivere è questo restare prostrato (fisicamente o spiritualmente) ai piedi dì Gesù, rivestendo la propria anima dei tre colori della santità: il bianco della purezza, il rosso del sacrificio d’amore ed il nero del dolore per il peccato del mondo e la lontananza da Dio, che nella vita eterna diverrà l’oro della nostra partecipazione alla regalità di Cristo, come ritroviamo sorprendentemente anche nei colori delle rose sul manto della Madonna Rosa Mistica di Montichiari: il bianco della purezza, il rosso del sacrificio e l’oro della anime purificate dalla penitenza intesa come offerta di sé per la salvezza del mondo.