San Francesco e la Porziuncola

Ogni anno, grazie all'intraprendenza di San Francesco, la Chiesa celebra dal 1 al 2 di agosto un piccolo giubileo della misericordia. Occasione per implorare a Dio la grazie e la santificazione nostra e delle persone a noi più care. Ecco la storia narrata anche dal pennello felice di Francisco Zurbaran.

La Porziuncola era un luogo sorgivo per San Francesco. L’aveva trovato in uno stato di totale abbandono e quando udì le parole del Salvatore :«Va’ e ripara la mia chiesa!» Con le sue stesse mani s’adoperò per rendere Santa Maria degli Angeli (questo il titolo della piccola chiesa) un luogo di culto degno del suo Signore.
Nella Porziuncola il 24 febbraio 1208 sentì come dette a lui le parole di Gesù:« Andate... annunciate che il Regno dei cieli è vicino; non procuratevi né oro né argento né bisaccia; gratuitamente avete ricevuto gratuitamente date» Qui stabilì la sua dimora dopo che i benedettini del monte Subiaso (primi proprietari dell’edificio) gliela donarono. Qui ricevette i suoi primi frati e qui consacrò Santa Chiara nella notte delle Palme del 1211. E l’elenco potrebbe continuare se non fosse nostro obiettivo raccontare anzitutto quello che accadde in una notte di luglio del 1216.
Francesco era immerso nella preghiera, mentre contemplava la chiesetta della Porziuncola. Una luce sfolgorò improvvisa invadendo la chiesina. Alla destra dell’altare comparve la Vergine Madre circondata dagli angeli. Il Cristo e la sua Vergine Madre gli chiesero allora che cosa desiderasse da loro. Ed egli prostrato davanti a loro disse: «Santissimo Padre, benché io sia misero peccatore, ti prego che a tutti quanti, pentiti e confessati verranno a visitare questa chiesa, gli conceda ampio e generoso perdono, con una completa remissione di tutte le colpe'. 'Quello che tu chiedi, o frate Francesco, è grande - gli disse il Signore - ma di maggiori cose sei degno e di maggiori ne avrai. Accolgo quindi la tua preghiera, ma a patto che tu domandi al mio vicario in terra, da parte mia questa indulgenza»
Francisco Zurbaran (1598-1664), artista spagnolo noto anche come il pittor dei frati, dedicò a questa visione una delle sue tele più belle. La nuda pietra dei gradini dell’altare ospita un san Francesco estatico con le braccia aperte in croce. L’unico ornamento pavimentale sono alcune rose recise segno delle virtù del santo. La luce che entra dallo scorcio di porta, ben visibile sulla sinistra, reca con sé la visione.
Angeli e putti circondano la Vergine Immacolata che, con il Santo di Assisi, si prostra dinanzi al suo divin Figlio. È Cristo con un abito rosa sfolgorante che accoglie la richiesta di Francesco esibendo quella bolla papale che il santo di Assisi riceverà solo dopo la visita al Santo Padre.
Francesco infatti dopo la visione si recò immediatamente dal Papa Onorio III che si trovava in quei giorni a Perugia, raccontandogli ogni cosa. Il Papa rimase sorpreso da tanto candore e, nonostante l’ostilità di alcuni cardinali i quali temeva che una tale concessione avrebbe recato danno a Roma e alla Terra Santa, dette la sua approvazione. Quando però chiese al Santo: «Per quanti anni vuoi questa indulgenza?» Si sentì rispondere: «Padre Santo, non domando anni, ma anime». Così, felice di aver ottenuto quello che voleva, si avviò verso la porta. Il Pontefice lo richiamò: «Come non vuoi nessun documento?». E Francesco: «Santità, a me basta la vostra parola! Se questa indulgenza è opera di Dio, Egli penserà a manifestare l'opera sua; io non ho bisogno di alcun documento, questa carta deve essere la Santissima Vergine Maria, Cristo il notaio e gli angeli i testimoni».
Qualche giorno più tardi insieme ai vescovi dell'Umbria, al popolo convenuto alla Porziuncola, disse tra le lacrime: 'Fratelli miei, voglio mandarvi tutti in Paradiso

Ecco come si ottiene l’indulgenza:
SOLENNITA' DEL PERDONO DI ASSISI

Dal mezzogiorno del primo agosto alla mezzanotte del giorno seguente (2 agosto), oppure, col permesso dell'Ordinario (Vescovo), nella domenica precedente o seguente (a decorrere dal mezzogiorno del sabato fino alla mezzanotte della domenica) si può lucrare una volta sola l'indulgenza plenaria.

CONDIZIONI RICHIESTE:

1 - Visita, entro il tempo prescritto, a una chiesa Cattedrale o Parrocchiale o ad altra che ne abbia l'indulto e recita del “Padre Nostro” (per riaffermare la propria dignità di figli di Dio, ricevuta nel Battesimo) e del “Credo” (con cui si rinnova la propria professione di fede).
2 - Confessione Sacramentale per essere in Grazia di Dio (negli otto giorni precedenti o seguenti).
3 - Partecipazione alla Santa Messa e Comunione Eucaristica.
4 - Una preghiera secondo le intenzioni del Papa (almeno un “Padre Nostro” e un'“Ave Maria” o altre preghiere a scelta), per riaffermare la propria appartenenza alla Chiesa, il cui fondamento e centro visibile di unità è il Romano Pontefice.
5 - Disposizione d'animo che escluda ogni affetto al peccato, anche veniale.
Le condizioni di cui ai nn. 2, 3 e 4 possono essere adempiute anche nei giorni precedenti o seguenti quello in cui si visita la chiesa; tuttavia è conveniente che la Santa Comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Papa siano fatte nello stesso giorno in cui si compie la visita.

QUANDO SI ACQUISTA L'INDULGENZA E PER CHI
L'indulgenza si può acquisire, una sola volta per sé o per un defunto, dalle 12 dell'1 agosto alla mezzanotte del 2, visitando una chiesa pubblica e recitando il Padre Nostro e il Credo. Nei 15 giorni precedenti o seguenti si devono adempiere le tre solite condizioni: Confessione e Comunione sacramentali e una preghiera (un Padre Nostro, un'Ave Maria, o un'altra a scelta) secondo l'intenzione del Sommo Pontefice.