Adriana e Katalin: un abbraccio eterno

Nel giorno del Corps Domini suor Maria Adriana del Santissimo Sacramento ha emesso i suoi voti perpetui. Il regalo più bello però glielo ha preparato il Signore, la mamma di Adriana, ungherese di nome Katalin, ha fatto per l'occasione la sua prima Comunione.
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Una settimana dopo la professione temporanea di Suor Maria Annunziata, nella solennità del Corpus Domini, un'altra nostra sorella, suor Maria Adriana, ha dato a Dio la vita e questa volta nella Professione Perpetua. Il tema dei due giorni è stato quello del giardino: il giardino è il luogo dove suor Maria Adriana svolge il suo servizio alla comunità, il giardino è stato il tema della Veglia che le abbiamo regalata e alla quale ha partecipato il nostro Vescovo, il giardino era lo sfondo dell’immagine che suor Adriana ha scelto per la sua immagine ricordo, Gesù nel Getsemani. Tanto la veglia che la cerimonia del giorno seguente sono stati momenti di grande intensità spirituale ed emotiva. Ma la professione di Adriana non è stato l’unico motivo per rendere grazie al Signore: tre bambini della nostra parrocchia, infatti, Matilde Amantini, Davide Ercolani e Cesare Fabiani hanno ricevuto la loro prima comunione. A tutto questo si è aggiunta una grande sorpresa riservataci dal Signore per quel giorno: pur conoscendo da tempo i genitori di Adriana, di nazionalità ungherese, nessuno di noi sapeva che la mamma, dopo il battesimo, non aveva mai ricevuto la Comunione. Adriana, nata a Etes in Ungheria, ha un percorso di vita quasi un romanzesco, impossibile da raccontare in poche righe. In Ungheria, la tradizione cattolica è rimasta viva, a dispetto di un regime ateo e comunista, pertanto la maggior parte degli ungheresi sono battezzati, ma senza aver poi né modo, né l'abitudine, di professare la loro fede. Così Katalin, mamma di Adriana, mai aveva ricevuto i sacramenti della confessione e comunione. La Solennità del Corpo e del Sangue del Signore ha abbracciato la vita della Madre e della Figlia unendole, oltre che mediante il vincolo della parentela, anche mediante quello della fede. Anche papà Lazslo, dopo molti anni, per la circostanza, si è confessato e comunicato, dicendosi commosso perché l'incontro con noi lo ha reso migliore. La nostra piccola chiesa era gremita soprattutto per la presenza dei parenti di Matilde, Cesare e Davide, che per la prima volta ricevevano Gesù e ci è venuto da pensare al Mistero di queste tre piccole vite che cominciano i loro passi dentro la comunità cristiana toccando da vicino uno dei drammi dell'ultimo secolo della storia europea: la demolizione della cultura cristiana. Il nostro borgo, già ricco di storia, ha assaporato quanto ripeteva spesso il grande teologo Huns von Balthasar: il tutto in un frammento. Veramente nel frammento di queste vite intrecciate abbiamo toccato con mano il tutto della Chiesa.

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