Alzati, rivestiti di luce

La commozione di sr Elena Erica, mentre emetteva i voti di castità povertà ed obbedienza temporanea nelle mani di sr Gloria, superiora delle Adoratrici di Pietrarubbia e di San Marino, esprimeva la verità della sua donazione totale, per portare Dio ai giovani ed al mondo, perché Lui cerca ospitalità tra gli uomini pronti ad accoglierlo
Autore:
suor Maria Karola
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Erica ha avuto come simbolo della sua veglia una stella: è venuta la sua luce, quella di Cristo Sposo, che illumina la sua esistenza e la sua consacrazione.
Dal 1 dicembre scorso è legata a Lui, con vincoli di amore: accade ancora oggi ad alcune ragazze ed alcuni ragazzi di essere nuovi discepoli, nuove vergini, per un Amore più grande, che non si contiene, che si annuncia, anche fisicamente, con gioia radiosa, quella che circondava ed avvolgeva sr Elena, Erica, Benedetta, Caterina.
In ogni nome una missione, un compito, un ricordo.
Una vita sacra, dove tutto ciò che è avvenuto, avviene ed avverrà è stato, è e sarà per lei. Sr Elena lo afferma con la certezza della Fede, che le permette di portare il Signore a chiunque la incontri.
Una vocazione alta, quella delle Adoratrici: “avete scelto la parte migliore nella Chiesa, quella di adorare il Santissimo Sacramento”, ha detto il vescovo Domenico Beneventi nell’omelia, per “trattenere Gesù nella storia degli uomini”.
La commozione di sr Elena Erica, mentre emetteva i voti di castità povertà ed obbedienza temporanea nelle mani di sr Gloria, superiora delle Adoratrici di Pietrarubbia e di San Marino, esprimeva la verità della sua donazione totale, per portare Dio ai giovani ed al mondo, perché Lui cerca ospitalità tra gli uomini pronti ad accoglierlo, come sr Elena.
Riaccade così il desiderio di Gesù, perché sr Elena ha mostrato che in una società dove non si parla quasi più di Cristo, la consacrazione è essere felici come una sposa al suo matrimonio. La liturgia delle vergini, infatti, è una liturgia nuziale!
Afferrata dal Signore, Lo ha magnificato con il suo splendido sorriso, con il bene elargito a tanti, che ancor oggi non finiscono ancora di stupirsi per quello che hanno vissuto con noi quel bel giorno. Nella chiesa strapiena di Murata tutti erano lì per attendere il passaggio di Dio, concretamente: nel volto e nella splendida giovinezza di sr Elena Erica, Benedetta, Caterina della Santissima Trinità.