Auguri di speranza
Da una bella poesia di Gianni Rodari il desiderio di regalare a tutti la speranza.! Così abbiamo ambientato il nostro presepe dentro alla bottega della Speranza, la bottega di Dio. Qui ognuno prende ciò che vuole, ma attenzione... qui si vendono solo semi.
Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere
sai cosa? La speranza.
"Speranza a buon mercato!"
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.
E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare
Gianni Rodari
Santo Natale 2020
Il presepe
Questa bella poesia di Gianni Rosari ci è parsa quanto mai profetica in questo Natale dalle luci abbassate, dalle strade semi vuote; un Natale senza pupazzi di neve, né grida di bimbi sulle strade. Un Natale senza sorrisi e senza abbracci perché, per le strade, ci sono solo maschere e mani svolazzanti o gomiti incrociati per un simbolico saluto.
E così ci è parso davvero che l'unico rifugio è la piccola stanza del presepe, dove l'uomo può ritrovarsi libero da affanni, da pericoli di epidemia e dall'incombere di un futuro incerto.
Il nostro presepe quest'anno si restringe in una botteguccia da nulla, come una bimba da nulla è, secondo Peguy, la Speranza.
Sì, sperare è difficile in questo tempo in cui il cinismo regna, in cui il dibattito sociale e politico si fonda sulla legge del dubito e del sospetto. Un tarlo che entra anche nelle case, tra marito e moglie, tra genitori e figli. Entra nelle comunità religiose e parrocchiali, entra nei gruppi di amici o associativi. Entra ancor di più nell'ambiente del lavoro.
Così il presepe, vera bottega di Dio, vende la speranza. Però, attenzione, come narra un'altra bella storia di Pino Pellegrino, qui la speranza non si compra a chili! Nemmeno tutte le altre virtù, come l'amore, la fede, la pace o la gioia, si possono acquistare a pacchi.
Nella bottega di Dio si vendono solo semi. Semi da piantare nel cuore, da lavorare alacremente e poi attendere nel silenzio che germoglino nella vita. Accanto al presepe abbiamo dunque collocato in piccole ceste questi semi: frasi sulla speranza, prese della Scrittura o da belle citazioni di autori famosi. Un seme da portare con sé e da piantare nel cuore affinché faccia frutto nella vita
Gli Auguri
Uomo di grande speranza fu San Giuseppe, cui il Papa ha consacrato l'anno che viene. Giuseppe è uomo di speranza. Nel presepe, è lui a portare la luce della fede, lui ad aver visto un grembo gravido, quello di Maria (un seme) e ad aver riconosciuto, nel nascituro (un bambino), il Verbo di Dio stesso.
Ci piace così consegnare i nostri auguri per voi a questa bella Natività di Arcabas, artista di arte religiosa, francese, scomparso nel 2018.
Giuseppe è in primo piano con la sua luce in mano, simbolo del fuoco della fede che lo anima. Se la Speranza è verde, ovvero vita che germoglia come un seme, in San Giuseppe si colora del rosso acceso della fede. Egli viene da un cono d’ombra, dall’asperità della strada che l’ha condotto a Betlemme. Ma anche noi, che siamo in ombra, dobbiamo essere certi che, per quanto Dio possa sembrarci addormentato, a causa delle tante piccole o grandi tragedie che ci attanagliano, Egli c’è, è qui presente fra noi e solo per un poco ha voluto nasconderci il suo Volto.
Ecco la grande speranza: ciò che cerchiamo è qui fra noi, non disperiamo di poterlo vedere. Non abbandoniamoci al cinismo imperante, gettiamo nel cuore semi di speranza perché a breve fioriranno nella vita. Questo e il nostro augurio è la nostra preghiera.
Le notizie
Le nostre notizie sono buone: lungo quest’anno abbiamo quasi ultimato - nonostante la pandemia - i lavori di realizzazione del giardino della Bellezza in San Marino. A Pietrarubbia abbiamo creato un frutteto simbolico, con circa 100 piante di frutti antichi dal nome simbolico, per raccontare la nostra storia.
Tra luglio e ottobre abbiamo avuto la gioia della Vestizione di Alessia e di Beatrice. Inoltre, Erica, di Reggio Emilia, ha fatto il suo ingresso in comunità. Di tutto ringraziamo Dio e, mentre ci affidiamo alle vostre preghiere, ricordiamo davanti a Gesù Eucaristia ciascuno di voi e le vostre personali intenzioni.
Dall’inizio di questa pandemia cantiamo un’antica Lauda mariana che fu efficacissima contro le epidemie, specie legate alla peste. Affidiamo così a Maria, ogni giorno, le nostre famiglie, i nostri amici e tutte le persone che ci scrivono raccomandandosi alla nostra preghiera. Che possa cessare questa pandemia, implorando a Dio quella sapienza che ci è necessaria per leggere, anche nella tribolazione, i segni dei tempi e la sua volontà.