L’ombra e la piaga: auguri di Pasqua 2025

Gli auguri di Pasqua in questo anno giubilare attraverso un’opera di Rembrandt che raffigura il Noli me Tangere, l’incontro della Maddalena con il Risorto.

Vogliamo formulare i nostri auguri per voi, oggi, 16 aprile, mercoledì Santo, giorno in cui nacque Maria Maddalena dell’Incarnazione, Beata e nostra Fondatrice. Le sue radici spirituali e culturali (tra il 1789 e il 1818) ci portano in un tempo in cui iniziò per la Chiesa una grande crisi culturale, politica, religiosa. Una crisi che perdura nell’oggi e di cui vediamo, forse meglio di allora, gli effetti e le complicanze nell’esperienza dell’uomo contemporaneo. Questi i motivi e molti altri, più legati al cammino della comunità, che ci portano a sentire vicina a noi un’opera di Rembrandt che raffigura il Noli me Tangere, l’incontro della Maddalena con il Risorto.
C’è una vecchia chiesa di pietra, sullo sfondo di questo incontro, una vecchia chiesa di pietra con il suo millenario splendore volto al declino. È mattino, ma ancora incombe l’oscurità della notte che avvolge il sepolcro, Maria di Magdala e molte altre parti del dipinto. Persino gli angeli, i quali dovrebbero rifulgere di luce, sono in ombra. Uno di essi, più visibile, è ritratto dall’artista olandese in una posa goffamente umana. Per l’evangelista Giovanni, gli angeli, posti uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi del sepolcro dove era stato posto Gesù, segnalano una Presenza. Anche noi siamo come questi angeli goffi, avvolti dall’ombra, con il compito, incredibilmente grande, di segnalare una Presenza, quella di Cristo vivo nel Sacramento dell’Eucaristia. La Maddalena non comprende chi siano essi e nemmeno comprende chi sia Gesù, resta imprigionata nell’oscurità. Così ci accade spesso di incontrare persone che vivono in questa ombra, persone che non hanno incontrato il Risorto e guardano all’esperienza della Chiesa come qualcosa di puramente umano, segnato, come la chiesa di pietra sullo sfondo del dipinto rembrandtiano, dalle usure del tempo, dalle contraddizioni, dagli errori umani.
Eppure una luce nuova già albeggia. Bacia con la sua luce anzitutto i campanili della Chiesa, cioè i luoghi alti, che sanno elevarsi sopra la storia e riferirsi a un orizzonte più ampio rispetto a quello immediato dell’oggi, segnato dalla croce e dal dolore. Poi bagna la spalla di Gesù, quella stessa che portò la croce; quella piaga alla spalla destra che tanto ebbe cara san Bernardo, che segnò la vita di san Pio da Pietrelcina. Quella piaga che, a detta dei Santi, tanto fece soffrire il Salvatore e per la memoria del cui dolore tutto ci può essere concesso.
Del resto Rembrandt dipinge il raggio di luce che dalla spalla si riflette immediatamente sul volto della Maddalena e muore, lambendo il profilo del sepolcro ormai vuoto! Sì, come canta l’exultet: Gioisca la terra inondata da così grande splendore; la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo. Che si possa essere davvero, per grazia di Dio, portatori di questa luce. Che si possa essere opachi segnalatori di questa presenza di luce. Così nella notte della Passione, tra il giovedì e il Venerdì Santo vogliamo consegnare a Gesù tutte le vostre intenzioni, quella che vi stanno più a cuore e quelle che segnano più pesantemente la vostra vita.

«Io ebbi una piaga sulla spalla, profonda tre dita, e tre ossa scoperte per portare la croce. Questa piaga mi ha dato maggior pena e dolore più di tutte le altre e dagli uomini non è conosciuta. Ma tu rivelala ai fedeli cristiani e sappi che qualunque grazia mi chiederanno in virtù di questa piaga, verrà loro concessa, e a tutti quelli che per amore di essa mi onoreranno con tre Padre Nostro, Ave Maria e Gloria al Padre al giorno, perdonerò i peccati veniali, non ricorderò più i mortali e non moriranno di morte subitanea ed in punto di morte saranno visitati dalla Beata Vergine e conseguiranno ancora grazia e misericordia»

Preghiera
«Dilettissimo Signore Gesù Cristo, mansuetissimo Agnello di Dio, io povero peccatore adoro e venero la Santissima tua Piaga che ricevesti sulla spalla nel portare la pesantissima Croce al Calvario nella quale restarono scoperte tre sacratissime Ossa, tollerando in essa un immenso dolore: ti supplico in virtù e meriti di detta Piaga ad avere di me misericordia col perdonarmi tutti i miei peccati sia mortali che veniali, di concedermi tutte le grazie di cui ho bisogno e di assistermi nell'ora della morte, e di condurmi nel tuo Regno beato. Amen.» [san Bernardo]