La speranza che ci sorprende

Le nuove entrate, i nostri legami con il cast del Film, il miracolo di Lamberto: auguri e notizie per raccontare la nostra esperienza.
Autore:
Monache dell'Adorazione Eucaristica
Fonte:
CulturaCattolica.it
Vai a "Cronache dal Monastero"

Ciò che mi sorprende, dice Dio, è la speranza.
E non so darmene ragione.
Questa piccola speranza che sembra una cosina da nulla.
Questa speranza bambina.
Immortale.

Perché le mie tre virtù, dice Dio.
Le tre virtù mie creature.
Mie figlie mie fanciulle.
Sono anche loro come le altre mie creature.
Della razza degli uomini.
La Fede è una Sposa fedele.
La Carità è una Madre.
Una madre ardente, ricca di cuore.
O una sorella maggiore che è come una madre.
La Speranza è una bambina insignificante.
Che è venuta al mondo il giorno di Natale dell'anno scorso.
Che gioca ancora con il babbo Gennaio.


Con i suoi piccoli abeti in legno di Germania coperti di brina dipinta.
E con il suo bue e il suo asino in legno di Germania. Dipinti.
E con la sua mangiatoia piena di paglia che le bestie non mangiano.
Perché sono di legno.
Ma è proprio questa bambina che attraverserà i mondi.
Questa bambina insignificante.
Lei sola, portando gli altri, che attraverserà i mondi passati.

Come la stella ha guidato i tre re dal più remoto Oriente.
Verso la culla di mio figlio.
Così una fiamma tremante.
Lei sola guiderà le Virtù e i Mondi.

Una fiamma squarcerà delle tenebre eterne.
Charles Peguy


Nel preparare gli auguri per tutti voi ci siamo accorte che nulla di più grande abbiamo da offrire se non la speranza. Per questo abbiamo riportato qui il celebre e bellissimo passo di Peguy sulla speranza. Fra le statuine del Presepe, quest'anno, abbiamo voluto mettere tre figure particolari: la fede, che è una sposa, la carità che è una madre, e la piccola speranza. Sì, come dice Peguy la speranza è davvero una bambina da nulla, perché niente oggi è più minacciato di lei. Le notizie sempre più disgreganti, provenienti da ogni dove, rendono incerto il futuro e il cuore smarrito di fronte al domani.
Che il Piccolo Bambino riporti nella nostra vita la piccola speranza, o meglio: riporti nei nostri sguardi quella luce di fede capace di farci scorgere gli invisibili passi della speranza.

Le notizie

Dopo lo scorso Natale la speranza ci ha visitato in vari modi: l'abbiamo vista nei panni di Irene, prima postulante che si univa al nostro gruppetto iniziale. La sua perseveranza ci è stata di aiuto e sprone a credere di più nella provvidenza divina. Irene il prossimo 23 gennaio giungerà a una tappa importante del suo cammino: la vestizione.
A giugno la speranza ci ha visitate attraverso i genitori di Adriana. In occasione della vestizione di Adriana, Laslo e Caterina hanno lasciato l'Ungheria e sono venuti per la prima volta in Italia riabbracciando la figlia dopo tanti anni. È stata una grazia per noi condividere otto giorni con loro ed è stata anche l'occasione per entrare più profondamente nella vita e nella storia della nostra Adriana. In Agosto, dopo alcuni mesi di discernimento, abbiamo accolto con gioia in comunità Sonia che ormai da tempo ci seguiva con passione e fedeltà. Il mese successivo è arrivata Vera da Rimini. Con lei ci siamo sentite radicare ancora più decisamente in questa terra, stringendo nuove relazioni. Grazie ad alcune aspiranti, che abbiamo ospitato in autunno, siamo state spesso in nove. Questo ci ha fatto rivoluzionare l’orario permettendoci di diventare davvero una comunità di adoratrici perpetue! Vi chiediamo pertanto di pregare per queste nostre sorelline che iniziano i loro cammino dietro al Signore perché possano perseverare fino alla fine.

La speranza si è fatta ancora più presente in mezzo a noi attraverso altri importanti eventi: Settembre ha visto muovere i suoi primi passi il film sulla beata Maria Maddalena dell'Incarnazione, fondatrice delle adoratrici perpetue. Da tempo le sorelle americane del Monastero di San Francisco avevano in cuore di realizzare una pellicola sulla vita della Beata. Finalmente il 12 settembre sono iniziate le riprese, proprio qui, nello scenario incantevole e ancora un po' selvaggio del Montefeltro. La nostra foresteria, per grazia spaziosissima, si è trasformata in un atelier di moda accogliendo preziosi abiti sette/ottocenteschi provenienti dalla Scala di Milano.
La gente del luogo ha risposto in modo straordinario: abbiamo raggiunto la presenza di quasi ottanta comparse, che da padri e madri di famiglia, imprenditori, impiegati e contadini si sono trasformati in nobili del XVIII secoli quando non in giacobini o guardie giurate. Senza contare la massima disponibilità delle autorità civili e religiose: Mons. Luigi Negri e il Vicario, Mons. Elio Ciccioni, i sindaci e i comuni e soprattutto le monache agostiniane di Pennabilli. Vorremmo citare tutti uno per uno come ringraziamento, ma questa circolare si trasformerebbe in un elenco telefonico!

L’incontro con tutto lo staff della Mauca Film, con Pietro Sarubbi, con attori e attrici è stato bellissimo, colmo della grazia dell’amicizia. Abbiamo avuto tra noi, già prima dell’inizio delle riprese, la protagonista del film, Silvia Ferretti, con la quale è nata un’amicizia profonda. Sull’esempio di Silvia altre tre attrici, che hanno svolto un ruolo importante nel film, ci hanno chiesto di poter soggiornare in Monastero per imparare i ritmi e i tempi della vita monastica. Anche con loro è nato un bellissimo rapporto che ha portato tutte a riaccostarsi ai sacramenti dopo molti anni. L’arrivo di sister Alma Ruth e di sister Betsy, dal Monastero di San Francisco, ha coronato la festa. La testimonianza unanime è stata sentire il film più che un lavoro, un impegno per qualcosa di grande da vivere con passione e amicizia. Così è stato. Un feeling particolare è nato con l’attore Emanuele Vezzoli che ha impersonato il padre di Caterina Sordini e con Carlo Ponta, colui che ha interpretato don Baldeschi, confessore e primo biografo della Madre. Anche qui non finiremmo mai di parlare se dovessimo raccontare di tutti gli altri bellissimi rapporti, con la costumista, le truccatrici, gli addetti alle riprese al suono, la scenografa, l’aiuto regista americano per la corretta pronuncia. Ci limitiamo a dire questo, è stato per tutti, certamente un modo diverso di fare cinema.

Tra quanti ci hanno aiutato in questa avventura del Film non possiamo non menzionare il nostro amico Lamberto, infaticabile e geniale. Proprio lui il Signore ha scelto per dimostrarci la sua benevolenza e la sua grazia. A un mese dalla fine delle riprese del film, Lamberto è stato colpito da un’emorragia cerebrale così vasta da far credere a tutti il peggio. I medici non davano alcuna speranza di ripresa. Abbiamo allora pregato e supplicato la grazia, per intercessione della Beata Maria Maddalena dell’Incarnazione. La nostra chiesa si è trasformata in un santuario: giorno e notte affluiva gente a pregare. Si è visto il bene che Lamberto ha seminato, la trama di rapporti che è riuscito a realizzare. Persino in Terra santa, persino le Adoratrici Perpetue di Betlemme, hanno pregato per lui. Michea, uno dei numerosi figli di Lamberto, un mattino è partito alla volta di Roma a pregare sulla tomba della Madre. Quando è tornato, alla sera, Lamberto dava i primi segni di ripresa. Oggi Lamberto è a casa, parla, cammina e si muove liberamente, sta facendo solo della fisioterapia per il grande indebolimento accusato. Nessuno si spiega la guarigione. Stiamo raccogliendo le carte per presentarlo come miracolo. Davvero il Signore c’è e guida il suo piccolo gregge sulle vie della speranza.

Sempre a settembre a causa di un corso di esercizi spirituali abbiamo avuto un incontro bellissimo a Fossombrone con i nostri “padroni di casa”, i frati cappuccini. In questo anno, anche grazie all’amicizia con l’economo generale padre Marco Malagoli e ad uno scambio epistolare con padre Giuseppe Santarelli di Loreto, i nostri rapporti e la nostra amicizia con i padri cappuccini si sono intensificati. È stato molto bello, per tutte noi, stringere amicizia con i giovani frati in formazione e scoprire, anche attraverso di loro, come la Chiesa sia viva e ancora in ricerca delle vie della verità e della speranza. Raccomandiamo anche questi ragazzi alla vostra preghiera.

Il prossimo anno

Il 2011 si preannuncia con due grandi eventi che ci interesseranno da vicino: la visita del Santo Padre alla Diocesi di san Marino-Montefeltro (il 19 giugno 2011) e il Congresso Eucaristico internazionale che si svolgerà ad Ancona (settembre 2011). Il primo evento ci riporta allo scorso giugno, quando ho avuto la grazia di trovarmi, di nuovo, a faccia faccia con Benedetto XVI: Un Pontefice davvero grande, benché non sempre, purtroppo, pienamente compreso a causa del pessimo servizio che gli offrono i mass-media. Parlare davanti a 35.000 sacerdoti in piazza san Pietro, unica rappresentate femminile di tutta la veglia conclusiva per l’anno sacerdotale, ha suscitato in me un’impressione profonda, facendomi comprendere come noi religiose, ma in fondo noi tutte donne, dobbiamo farci carico di sostenere, pregare, supportare in ogni modo i nostri sacerdoti.
Il secondo evento mi ha visto un po’ protagonista essendo entrata a far parte del consiglio direttivo per il Congresso. Il mio lavoro è stato soprattutto fra le quinte e ancora sto preparando dei testi per la mostra principale che si terrà ad Ancona, ma è stato bello vedere la serietà e la preparazione che stanno dietro ogni evento ecclesiale.