Luci e ombre in Monastero

Ovvero: la circolare, riflessioni e notizie
Autore:
Monache dell'Adorazione Eucaristica
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Carissimi amici,
la Pasqua è giunta a grandi passi portando con sé il suo carico di meraviglie e di sconcerti. Meraviglie per quello che il Signore ha fatto per noi, sconcerti per quello che l’uomo continua a fare contro se stesso.

La riflessione
La quaresima di quest’anno è stata dominata da una profonda riflessione sulla vita e sui suoi valori. Innumerevoli sono state le persone che, bussando alla nostra porta, ci hanno rivelato il loro smarrimento verso una realtà (sociale – politica – umana) che diventa sempre più difficile da capire. Le sofferenze interiori superano di gran lunga quelle fisiche, le quali, comunque continuano a segnare pesantemente ogni famiglia. Siamo vicine a tutti, offrendo, specie a quelli che ce lo chiedono, l’adorazione quotidiana e, quando possibile, la santa Messa.
Di fronte a tali sfide, resta solo l’espressione di Pilato: Ecco l’uomo! È davvero solo Cristo l’uomo davanti al quale ritrovare la nostra vera identità personale. Ci ha accompagnato in questa Pasqua, l’altra grande domanda di Pilato: che cos’é la verità? Che in latino suona così: Quid est veritas? I medioevali con lo sguardo acuto di chi ancora riesce a penetrare la dimensione simbolica dell’esistenza, rispondevano alla domanda con l’anagramma: Est vir qui adest! È l’uomo che ti sta davanti!
Sì è Lui l’Uomo che da ragione della vita umana dal suo inizio alla sua fine, anzi – scusate – al suo fine. Perché per un cristiano non c’è fine-vita, ma c’è il fine della vita che si compie nella morte, cioè nella nostra Pasqua personale.
Le meraviglie di Dio che continuano a segnare il nostro cammino sono costituiti da volti di persone concrete che con il loro grande o piccolo aiuto sono diventate per noi Epifania del Mistero. Vorrei ricordarle tutte, ma è impossibile, questa lettera sembrerebbe un elenco telefonico. Sappia però chiunque ci ha aiutato, foss’anche con un bicchiere d’acqua (che in certi momenti di aridità è il bene più prezioso che si possa offrire), che non sarà dimenticato. Non passa mese che non celebriamo una Messa per tutti i benefattori e un’altra per tutti quelli che ci chiedono aiuto. Se una sola goccia di sangue del Cristo redime l’umanità intera, tanto più il memoriale della sua offerta totale potrà sorreggere e condurre alla salvezza le nostre vite.

Le notizie di comunità

Chi ci ha lasciato
Tra le tante persone che ci hanno lasciato per vivere la Pasqua eterna vogliamo ricordarne alcune: anzitutto il papà di suor Maria Karola, è il primo lutto che colpisce la nostra “famiglia” e ci siamo sentite tutte molto coinvolte. Giuseppe Zuntini, detto Pinetto, ci ha voluto molto bene e ha creduto in noi in momenti in cui nessuno poteva sperare un bene dalla nostra esperienza. Mi è stato di grande aiuto ed edificazione in tanti momenti. Lo penso un santo, padre di famiglia, profondo e semplice, espressione tipica della più bella religiosità brianzola. Oltre agli aiuti economici che ci ha sempre dato, come ultimo regalo, ci ha lasciato la sua autovettura, grazie alla volontà di Adelia e di Valeria, mamma e sorella gemella di suor Karola. Ogni volta che la usiamo ci pare di viaggiare in una reliquia ed è un legame bellissimo e perenne tra cielo e terra.
Con lui non possiamo non menzionare Davide Manzoni, che molti di voi conoscono. Quando siamo partite i primi soldi che avevamo “fisicamente” in tasca erano suoi. Mi ha conosciuto da quando ero novizia ed è all’origine della vocazione di suor Maria Karola. Davide era stato un bancario, ma la sua passione era la musica. Aveva una voce angelica e, nell’ultima sua visita qui da noi (ci trovavamo ancora a Carpegna), lo abbiamo visto rinascere suonando con noi l’organo e cantando il Tantum ergo. Anche lui è un angelo che ci accompagna. All’inizio di quest’anno mentre ci trovavamo alle prese per soddisfare una spesa di ristrutturazione imprevista ci è arrivata da parte di Davide, attraverso il nipote Marco, la cifra esatta della spesa in questione. Il contributo ci è arrivato il 7 gennaio: anniversario della Professione religiosa della Madre, suor Maria Gloria, per la cui realizzazione Davide aveva partecipato con entusiasmo e passione! Quando si dice che il caso non esiste, si dice una profonda verità. Si dice il Mistero.
Un'altra persona carissima che ci ha lasciato è stato Nonno Mario, papà di Angela e Gianfranco due fratelli della Comunità Rete di Luce. Un uomo dalla serenità disarmante, con un sorriso da bambino. Lo ricordiamo con commozione perché ci ha sempre di mostrato un amore e una dedizione particolari. Era entusiasta della sua vocazione di Missionario dell'Unità e ha sempre seguito ogni incontro con tutta la passione del suo cuore. Veramente era un uomo grande! La sua scomparsa ci ha sorpreso, anche se - sentendo telefonicamente Gianfranco e Angela - abbiamo capito che era pronto per il Cielo
Negli ultimi sei mesi abbiamo avuto due professioni: il 4 ottobre abbiamo avuto la gioia della Professione temporanea di suor Maria Teodora (il 4 ottobre) presieduta da Sua Ecc. Mons. Velasio de Paolis e, a febbraio, quella perpetua di suor Maria Karola (il 14 febbraio), presieduta dal nostro vescovo, mons. Luigi Negri. Alla professione di suor Teodora aveva partecipato un signore di Pietrarubbia, Orazio, con il quale avevamo bonariamente disputato per la potatura di alcune piante. Era rimasto così colpito – lui che non era molto avvezzo alle cerimonie – da dirci tra le lacrime: la prossima volta che avrete una festa così, verrò sicuramente di nuovo: è stato troppo bello!
La “prossima festa” è venuta con la Professione di suor Maria Karola e Orazio era morto da una settimana, stroncato da un infarto. Per una serie di circostanze la “settima” di Orazio – cioè la celebrazione della santa Messa in suo suffragio - si è dovuta celebrare proprio durante la Messa della Professione Perpetua di suor Karola. Alla gente abbiamo raccontato l’episodio occorso solo quattro mesi prima: Orazio aveva mantenuto la promessa, c’era e forse c’era più della prima volta. Speriamo di avergli aperto, quel giorno, la porta del Paradiso e non solo quella della nostra chiesa.

Arrivi e incontri

Un’altra nostra grande festa è stato l’ingresso di Irene, una ragazza di Novara che conosciamo già da qualche anno, dopo un lungo cammino che le aveva fatto intravvedere nella vita monastica e contemplativa la sua meta, ha trovato nella nostra comunità un approdo. Vi chiediamo di ricordarla al Signore perché le conceda il dono della perseveranza e perché dia a noi la grazia di meritare questa fiducia dal Signore.
Il momento spirituale più importante sono stati gli esercizi spirituali, vissuti “fuori porta”. L’amicizia con le sorelle agostiniane della zona, sia di Urbino che di Pennabilli, ci ha permesso di incontrare e di legarci personalmente con padre Remo Piccolomini. Un padre agostiniano che ha curato tutta l’opera omnia di Agostino pubblicata da Città Nuova, un uomo colto, ma soprattutto saggio e profondo. Un santo. È stato lui a predicarci gli esercizi nel Monastero di Pennabilli con le sorelle agostiniane. A noi è parso di rivivere una pagina della storia di Madre Maddalena dell’Incarnazione quando la piccola comunità nascente fu affidata alle cure di Mons. Menochio, agostiniano di cui è in corso la causa di beatificazione.
Il prossimo momento importante per la nostra piccola comunità sarà a giugno, con la vestizione di Adriana. Per quell’occasione verranno a trovarci i genitori di Adriana che sono ungheresi, da otto anni non vedono la figlia ed è la prima volta che vengono in Italia: vi chiediamo di pregare perché trovino buona accoglienza e vivano un momento di gioia profonda.

Gli ospiti illustri

Tra gli ospiti illustri, abbiamo avuto quest’anno la gioia di avere con noi Marija Pavlovic Lunetti, con il marito Paolo e i figli e alcuni componenti del gruppo di Medjugorje della zona. Abbiamo cenato insieme e pregato i primi Vespri della Solennità dell’Immacolata. Un momento magico in cui abbiamo sentito più forte la presenza di Maria.
Le ultime ore dell’anno le abbiamo trascorse insieme alla senatrice Emanuela Baio Dossi, che ha voluto fare con noi qualche giorno di ritiro. La sua presenza ci ha concesso di sentire in presa diretta le contraddizioni e le difficoltà che i cattolici in politica sperimentano nei diversi schieramenti. Emanuela frequenta da tempo un gruppo di politici di diversi schieramenti che, sotto la guida di Monsignor Fisichella, cercano di confrontarsi sui temi più scottanti che il nostro parlamento si trova ad affrontare.
Abbiamo avuto tra noi anche il nostro caro amico Andrea Pamparana, vice direttore del TG5. Andrea che, nel libro intervista che ci ha dedicato aveva partecipato in presa diretta alla ricerca di un luogo diverso per la comunità, rispetto alla prima casa di Carpegna, è rimasto affascinato dal modo con cui già abbiamo fatto “rivivere” questo antico monastero cappuccino.
Durante la professione di suor Maria Karola abbiamo avuto tra noi due sorelle del Monastero delle Adoratrici Perpetue di san Francisco, Madre Alma Ruth e Sister Betsabea. Hanno trovato un tempo da lupi con una nevicata di oltre un metro! Conserviamo una foto straordinaria di loro, con l’ombrello, immerse nella neve davanti alla pieve della Rocca di San Leo, bellissima località del Montefeltro a pochi chilometri da noi.
Con le sorelle Americane abbiamo messo a punto le trattative per la realizzazione di un film sulla fondatrice dell’Ordine dell’Adorazione Perpetua: Madre Maria Maddalena dell’Incarnazione. Successivamente alla loro visita abbiamo avuto qui da noi in Monastero un incontro con due esponenti della Mauca Film, l’amico Mauro (Campiotti) e Massimo. Con loro abbiamo sviscerato tutta la vita di Madre Maria Maddalena mettendo a punto una prima bozza per la stesura di una vera e propria sceneggiatura. Un lavoro storico molto interessante anche per noi.

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