Un Decreto dal Cielo!

In questa Quaresima, grazie a un ritiro, il Signore ci ha detto: comprate un campo, sarà pegno di un avvenire felice! Soltanto quindici giorni dopo, la conferma è arrivata dal Cielo. Un decreto Pontificio che ci consegna alla Chiesa in piena autonomia, una promessa di felicità, ma anche uno sprone a continuare a sperare nel futuro!

Ci sentivamo proprio (e in parte ci sentiamo ancora) come questo possente Geremia di Rembrandt, ritratto mentre lamenta la distruzione di Gerusalemme.
Era la fine di marzo, quando Erica ci ha organizzato a sorpresa un ritiro, per riprendere quota e slancio! Ed è stato proprio durante questo ritiro, fatto a Toano in una bellissima Pieve dell’anno 1000, che un sacerdote ci ha dato una Parola diventata per noi punto di luce e guida in questo momento difficile. Si tratta di un passo del libro di Geremia che racconta di un segno straordinario ricevuto dal profeta mentre tutto sembrava perduto. Proprio come narra pittoricamente Rembrandt, Nabucodonosor con l’esercito babilonese assediava Gerusalemme, mentre Geremia era rinchiuso nell'atrio della prigione, nella reggia del re di Giuda, e ve lo aveva rinchiuso Sedecìa re di Giuda (Ger 32, 2-3), perché aveva predetto, per bocca del Signore, la caduta di Gerusalemme in mano ai Babilonesi.
In questa gravissima circostanza il Signore gli predice un fatto curioso: Mi fu rivolta questa parola del Signore: «Ecco Canamèl, figlio di Sallùm tuo zio, viene da te per dirti: Comprati il mio campo, che si trova in Anatòt, perché a te spetta il diritto di riscatto per acquistarlo» (Ger 32, 6-7).
Assurdo comprare qualcosa in una simile situazione politica! Quando, cioè, tutto sembra essere precario e ogni acquisto potrebbe passare presto in mano a un usurpatore. Eppure il Signore dice al prigioniero Geremia: Compra quel campo, pegno di un avvenire felice. Geremia lo compra, scommette l’impossibile, ed ecco che il Signore gli dirà: «Dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Prendi i contratti di compra, quello sigillato e quello aperto, e mettili in un vaso di terra, perché si conservino a lungo. Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ancora si compreranno case, campi e vigne in questo paese (Ger 32,14-15). Il Signore vuole lasciare una prova ai posteri che quanto ha detto si realizzerà!
Ci siamo ritrovate molto in questo passo di Geremia. Anche noi, in un tempo in cui non sembra esserci speranza, dove tutto è difficile, dove tra pandemia e guerra ogni gesto è consegnato alla precarietà; dove la fede sembra essersi ridotta a un lucignolo fumigante; dove sembra esserci stato tolto, come ancora dice il profeta, e capo e coda in un sol giorno, il Signore è intervenuto nella nostra vita dicendo: comprate un campo, pegno di un avvenire felice!
Il 7 aprile, infatti, ma la data risale al 14 marzo (quindi nel pieno delle notizie circa la guerra in Ucraina), ci è giunto dal nostro Monastero di San Francisco il Decreto di erezione canonica Pontificia definitiva. Il Signore ha scommesso su di noi, sulla nostra povertà! Ora siamo Sui Juris! Un traguardo importante che ci ha come colto di sorpresa. Se da un lato Dio scommette su di noi, nonostante noi, dall'altro è stato come ricevere da Dio l’indicazione a non disperare, a comprare il campo della fede, perché sarà davvero per tutti, pegno di un avvenire felice.
Avremo modo di pensare presto a come festeggiare degnamente un tale avvenimento. Intanto nel silenzio del Triduo Pasquale vi chiediamo di custodire in voi questa notizia, come noi custodiamo ogni vostra richiesta e necessità portandola nel cuore nella notte di Pasqua!
Che il Signore vi spinga, qualunque sia la situazione nella quale vi trovate a scommettere sulla vita, a «comprare un campo» pegno di un avvenire felice!