Ciao Papà Mario
Massimiliano, figlio di Mario Riva, fratello di suor Maria Gloria, scrive un profilo straordinario e vero di Papà Mario
CIAO PAPÀ MARIO
Mi accorgo solo ora che l'unica figura maschile alla quale mi sono afferito per una vita intera, è mio padre. Inconsciamente, o forse no, è sempre stata la mia fonte di ispirazione.
Se lo dovessi descrivere a chi non l'ha conosciuto, probabilmente userei solo superlativi. Già, mio papà è stato un grande uomo. Una di quelle persone che non puoi non amare, da subito. Anche dopo il primo incontro, riusciva a trapassare l'anima delle persone.
Nella sua fondatezza di integerrimo lavoratore brianzolo, manteneva una modernità e un'arguzia di pensiero sorprendenti per la sua età. Questa sua freschezza, lo rendeva clamorosamente amato dai più giovani. Lo osservavo nei rapporti con i miei figli adolescenti e capivo che, nonostante le sue novantaquattro primavere, manteneva una modernità e un approccio contemporaneo e attuale, così da risultare un faro anche per loro. "Và che il nonno è troppo avanti", spesso dicevano.
Io mio fratello e mia sorella abbiamo avuto il privilegio di averlo per noi tutti i giorni, per tutta la vita. Un uomo profondo. Libero da pregiudizi, mode effimere e facili pensieri sciocchi.
Un trascinatore, anticonformista, colto, retto, illuminato, positivo, tenace, caparbio, leale, intellettualmente onesto e integro moralmente.
Tra gli altri, aveva tre pilastri su cui ha basato la sua vita: l'amore sconfinato per la sua Famiglia, una passione incredibile per il lavoro e il culto per lo sport e la vita sana.
Se dovessi ora scegliere un aggettivo che lo descriva, direi "passione". L'ha messa in ogni benedetta cosa che ha fatto o ha detto.
Forse questo è stato il suo segreto.
Il suo valore aggiunto è stata la passione per la vita. La maniera più bella per onorare il dono più grande.
Grazie papà.
Massimiliano Riva