Figlio di Giuseppe, figlio di Davide

Il giorno della morte come quello della nascita non è casuale, ma nasconde una grande provvidenza e segna il senso stesso di un'esistenza. Così il giornodella morte di mio padre: 29 dicembre. Non un caso. Una storia.

Caro Papi,
sei morto nel giorno in cui si fa memoria di san Davide re e nel quale, quest’anno, si festeggia la Sacra Famiglia. In queste due date c’è scritta tutta la tua storia.

Nella famiglia Riva i primogeniti si dovevano chiamare tutti Davide, in nome del Capostipite. Poi i Davide iniziarono a morire: abbiamo in cielo uno zio di nome Davide, tuo fratello, morto a sette anni. Le morti furono messe in relazione alle guerre (alla Grande guerra, anzitutto e alla seconda poi, con il dramma della Shoah). Così tu fosti il primo che prese il nome di Davide come secondo nome.

Tua madre, Maria era la maggiore di nove figli. Suo desiderio era consacrarsi al Signore, ma rimase orfana di madre e dovette rinunciare ai suoi progetti per crescere i suoi otto fratelli. Quando la vide il nonno Giuseppe, al ritorno dalla Prima Guerra Mondiale, se ne innamorò e ne chiese la mano al bisnonno Gaetano. La nonna era molto titubante perché il suo desiderio di consacrazione non era del tutto sopito, poi però le regalarono un libro con questo titolo: Giuseppe, figlio di Davide, sposo di Maria. Fu per lei come un’indicazione celeste e acconsentì alle nozze: il nonno Giuseppe, infatti, era figlio di Davide e lei si chiamava Maria.

Tu sei sempre stato simile a Davide nella tua vita: iniziatore, trascinatore. Un piccolo dal cuore grande, un uomo semplice, ma capace di far sorgere cose immense. La storia di Sant’Albino, questo rione monzese, dimenticato fra Brugherio e Concorezzo, non sarebbe stata la stessa senza di te. La storia di molti non sarebbe stata la stessa senza di te, neppure la nostra. Non potevi che lasciarci nel giorno dedicato a Gesù, Giuseppe e Maria, per l’onore che hai portato ai tuoi genitori e per l’amore che ha avuto per la nostra famiglia e per le Famiglie altrui.
Grazie papà, forse con te si chiude un’epoca, ma fa’ che il tuo esempio ci sproni a iniziarne un’altra non meno gloriosa e piena di speranza.