Habemus Papam!

Un nuovo Papa, un nuovo Nome, un nuovo Inizio. Di nuovo la realtà sbaraglia i Toto Papa: Jeorge Mario Bergoglio, un cardinale dimenticato dai mass media. Ed ecco il programma del Vescovo vestito di bianco: silenzio, preghiera, fratellanza e cammino.
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Stavamo studiando lo spagnolo, in comunità, quando la notizia dell’elezione del nuovo Papa ci ha raggiunte. Attendiamo trepidanti l’annuncio e lo svelamento dell’identità del nuovo vescovo di Roma davanti al televisore. Quando però il cardinal Tauran proclama solennemente «Habemus Papam», rivelando il nome di Bergoglio, scende il silenzio.
Lo stesso che ha avvolto la piazza. Nessuno si ricordava di lui, nessuno lo conosceva. I toto Papa hanno rivelato qui la loro insulsa spettacolarità. Già questo, era un punto a favore per questa Chiesa che tutti voglion morta, ma che – a dispetto della difficoltà dei tempi – pare sempre più viva.

Quando si affaccia il nuovo Pontefice viviamo una sorta di déjà-vu: un volto diverso dai Pontefici che lo hanno preceduto, eppure noto. Rivediamo Papa Pacelli, Giovanni XXIII, Paolo VI.
Vediamo insomma una faccia da Papa, quale non eravamo più abituati.
Si fa di nuovo silenzio dopo che balbetta le prime emozionati parole: «fratelli e sorelle!» e poi, lasciando che il viso si illumini di un cordiale sorriso esclama: «Buonasera!». In piazza san Pietro è l’applauso. La folla è stata immediatamente conquistata da questo Papa argentino, con sangue italiano nelle vene, che in un’ora così solenne, con l’evento unico nella storia di un Papa emerito in ascolto, saluta il suo popolo nel modo più semplice e immediato, nel modo più familiare possibile dicendo: «Buonasera!».

Papa Francesco si è ripetutamente e insistentemente proclamato vescovo di Roma e come tale si è rivolto anzitutto ai romani richiamando la verità espressa dai padri (in particolare da Sant’Ignazio di Antiochia) che la Chiesa di Roma presiede le Chiese sorelle sparse nel mondo nella carità. Del resto alla carità, anzi alla fratellanza universale, ha fatto subito riferimento il nuovo Sommo Pontefice, sorprendendo però il mondo intero per un duplice immediato nuovo inizio.

Ha preso un nome totalmente nuovo: Francesco, legando certamente San Francesco Saverio, santo caro ai gesuiti (Papa Bergoglio è gesuita), al poverello di Assisi. Noi che abbiamo dedicato proprio a San Francesco Saverio la novena per l’elezione del Pontefice e che viviamo in un Monastero francescano, abbiamo esultato.
La seconda novità è stata vedere un Papa che inizia il suo Pontificato con la preghiera: un Pater, Ave, Gloria per il Papa emerito (anzi per il vescovo emerito Benedetto come lo ha definito Papa Francesco) e una richiesta di preghiera al suo popolo.
«Prima che vi benedica, chiedete in silenzio a Dio di benedirmi». E stava per dire a tutti: «ci vediamo domani» se il pensiero di ciò che realmente lo avrebbe atteso all’indomani non lo avesse trattenuto. E qui il congedo è stato un nuovo riferimento alla preghiera: domani il Papa sarà davanti all’immagine della Madonna per porsi sotto la sua protezione.

Caro papa Francesco, siamo grate a Dio. Abbiamo visto una Chiesa davvero viva, in quella piazza. Abbiamo visto una Chiesa vera, abbiamo goduto del contrasto stridente fra questa immensa folla oceanica, che s’impone per la sua fede nel Papa (qualunque Papa fosse stato sarebbe stato benedetto e benvenuto!) e la scomposta sceneggiata di due (diconsi due) povere femen che non conservano alcuna dignità usando del loro corpo per insultare ciò che non conoscono.
Siamo grate a Dio per questo dono: Pietro tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa.
Sappiamo che la lotta non è terminata. Anzi, è all’inizio, e non possiamo fare a meno, congedandoci dalla tv, di notare una serie di coincidenze: un vescovo vestito di bianco, uscito alle ore 20 e 13 del giorno 13 di marzo (03) del 2013, invita il suo popolo a un nuovo cammino. Un cammino comune. È il trionfo del cuore Immacolato di Maria? Certo è la Vergine di Fatima che continua a vegliare sulla Chiesa: metta sotto il suo manto il primo dei suoi figli, Francesco, che porta il nome di uno dei pastorelli di Fatima.
Papa Francesco proviene da una terra, l’Argentina, che trova nella Vergine di Lujan (che è una Immacolata Concezione) il sostegno nella lotta quotidiana. Anche a lei, come pure alla Vergine di Lourdes, affidiamo questo cammino che non è un traguardo, ma un nuovo inizio.