I frutti della Sposa

Il nuovo frutteto del monastero prende forma anche grazie alla pausa dalle normali attività, presenti anche in un Monastero contemplativo come il nostro.
Le belle giornate che la provvidenza ci ha regalato sono state stimolo e occasione per lavorare e pregare insieme nella cornice simbolica di un frutteto.
Autore:
suor Maria Danuta
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«Le mandragore mandano profumo;
alle nostre porte c’è ogni specie di frutti squisiti,
freschi e secchi:
amato mio, li ho conservati per te

(Ct 7,14)

In questi giorni di attesa della Pasqua, un’attesa ferita dal dolore eppur certa che lo Sposo-Cristo arriverà, non tarderà, passando anche quest’oggi, come un tempo, per le nostre porte chiuse... in questa silenziosa attesa che si fa speranza nuova, ritroviamo la voce della sposa del Cantico dei Cantici: vieni amato mio! Vieni! I miei frutti migliori li ho conservati per te.
Anche noi monache, «fatte voce di ogni creatura», abbiamo voluto vivere ed esprimere questa comune attesa rimettendo in piedi l’antico frutteto del Convento di Pietrarubbia, bonificando e preparando il terreno per accogliere frutti di ogni specie, affinché i profumi e la bellezza del luogo attirino lo sguardo dell’Amante Divino.
Le nostre giornate, sempre scandite dai rintocchi di campane che chiamano alla preghiera, hanno dovuto un po’ “aggiustarsi” affinché l’opera potesse essere compiuta: tanto era il lavoro e relativamente poche le forze... ma si sa: il Signore fa grandi cose con umili strumenti! Così ci siamo unite, tutte insieme per l’opera comune, affinché il tempo che stiamo vivendo non venga sprecato. Un tempo particolare, in cui anche il telefono, cessate le molte incombenze, sembra zittirsi.
È stato necessario ridisegnare il terreno, proprio come il Signore sta ora facendo con le nostre vite.
Colmare fossati, appianare collinette di terra, dissotterrare piccoli e grandi sassi, tagliare rami troppo lunghi che avrebbero impedito di far penetrare la luce del sole sui piccoli alberelli appena piantati.... ma senza potare troppo, affinché i piccoli possano crescere all’ombra dei venerandi.
Tutto nella natura ci parla dell’uomo.... anche il più piccolo vermicello ha la sua insostituibile funzione. Così è per noi.
Ciascuna si accorge di avere un compito, una missione, in unità con gli altri... altrimenti il lavoro non funziona!
Ciascuna deve lavorare il proprio piccolo pezzetto di terra, dissotterrando radici e sassi che impediscono la buona crescita della nuova semente.
E ti accorgi che i sassi son tanti, troppi... e più ne tiri fuori più ce ne sono! Eppure, basta guardarsi indietro e vedere quanto è grande il mucchietto di sassi già raccolti... e allora pensi che ce la puoi fare. E se proprio il lavoro diventa troppo duro, chiami una sorella che ti venga in aiuto.
Ed ora tutto è pronto: mancano solo gli alberelli che, a Dio piacendo, presto arriveranno, colmando di gioia e colore la Pasqua ormai alle porte.
Tutto è pronto Signore: vieni! Attendiamo da Te i frutti del lavoro che ci hai affidato.


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