Il Cammino del Santo Marino

Un cammino... dove le cose essenziali fanno cadere le sovrastrutture inutili che ci appesantiscono l’anima...

Si è svolta anche quest’anno la terza edizione del cammino del Santo Marino, promossa dalla Repubblica e dalla Diocesi di San Marino-Montefeltro.
Sabato 2 settembre, vigilia della solennità del Patrono e Fondatore, siamo partiti da Poggio Torriana, accompagnati dalla presenza benedicente del Vescovo di Rimini, Nicolò Anselmi, gran camminatore! 
Inoltre abbiamo goduto per un buon  tratto della compagnia del Segretario al Turismo, Federico Pedini Amati, che ha sempre incoraggiato e sostenuto con passione l’iniziativa,  e dei sindaci di Villaverrucchio e di Poggio Torriana.
Prima di partire, tutti i partecipanti al cammino ed i vari fedeli hanno pregato davanti alla splendida effige del Santo, nella chiesa di Poggio Torriana, recitando la preghiera del Pellegrino e cantando l’inno al santo Diacono: l’ immagine del dipinto si è scolpita negli occhi e nei cuori, per la dolcezza e la santità che infondeva.
Un applauso affettuoso è scoppiato quando ognuno ha potuto “sfoggiare” simpaticamente i cappellini bianchi col logo del cammino, offerti generosamente dalla segreteria al Turismo sammarinese; con zaini, libretti e credenziali con tanto di timbri, abbiamo poi compilato le intenzioni di preghiera per le nostre famiglie, la nostra diocesi, le vocazioni, i malati, i giovani e le persone in difficoltà.

I passi del cammino sono stati contrassegnati da momenti di silenzio, recita del Rosario, canti e lettura delle preghiere; tutti abbiamo potuto sperimentare che il Santo Marino non è una leggenda, ma un amico a cui confidare le nostre necessità.
Infatti, non a caso, negli ultimi decenni, il turismo religioso si è incrementato in maniera significativa un po’ ovunque: storie di fede, di fraternità e di amicizia; uomini e donne percorrono una strada esteriore ed interiore, spinti dal bisogno di un contatto nuovo con se stessi, con Dio e con gli altri.
La sosta a Gualdicciolo ha rinfrancato le gambe ed i corpi, per poi ripartire verso Acquaviva, dove si è tenuto il pranzo al sacco, accolti con grande disponibilità dal parroco e dal Capitano di Castello, il quale ha mostrato una targa dedicata al diacono fondatore della Repubblica.

Ciascuno col suo passo piano piano conosceva meglio le sue radici civili e religiose, ammirava stupito un paesaggio visto con calma, non sfrecciando a gran velocità in automobile, perdendo i dettagli di una natura pulita, dove i anche i sensi si purificano al contatto con un fiore e gustano la bellezza dell’ambiente. 
Le cose essenziali fanno cadere le sovrastrutture inutili che appesantiscono l’anima: la fatica del salire il monte, luogo per eccellenza della manifestazione del Signore, ci rimanda a quei due monti benedetti dai santi Marino e Leone, che, col loro stile di vita, hanno attirato a se’ una comunità di uomini e donne, diffondendo il Vangelo sul Titano ed il Feretrano.

Ad Acquaviva il Vescovo Nicolò ci ha lasciati, ma siamo stati raggiunti nei pressi di Borgo, al Santuario della Madonna della Consolazione, dal Vescovo Andrea! Le pecore non si sono smarrite, un pastore amorevole e premuroso le ha sempre accompagnate durante il percorso dei 20km, fino alla Pieve del Santo.
Tutte le tappe hanno avuto la timbratura delle credenziali, tra la gioia e la soddisfazione dei pellegrini! Anche la cripta di Sant'Agata è stata eccezionalmente aperta per la Peregrinatio, mentre si percorrevano le mura della Città con le chiese di San Quirino e di San Francesco. 
E finalmente, in Basilica, il Rettore don Marco Mazzanti ha impartito la benedizione col la reliquia del Santo Marino e distribuito l’indulgenza plenaria concessa dalla Sede Apostolica per il Pellegrinaggio.

Il pellegrinaggio è sempre un’esperienza di trascendenza, grazie al silenzio che a tratti si impone come naturale, quando il fiato si fa corto, oppure parlando in segreto con Gesù e con la propria coscienza, toccando le proprie fragilità fisiche ed emotive. 
Il pellegrinaggio è sempre una contemplazione dinamica del creato e delle potenzialità dell’essere umano e per questo motivo ringraziamo Dio ed il Santo Marino, che suscitano ancora la speranza nella civiltà dell’amore.
In definitiva: un pellegrinaggio aiuta a segnare - e forse a riscrivere - il cammino della vita.

Sr Maria Karola