Mattone su mattone: aiutateci!

La sera del 6 maggio scorso, a causa di un danno provocato da terzi e del successivo intervento dei Vigili del Fuoco, siamo state costrette a chiudere al pubblico la nostra foresteria che, soprattutto nella stagione estiva, diventa luogo di incontro e di preghiera per gruppi di scout e parrocchie. Per poter riaprire la struttura si è resa necessaria un’opera di ristrutturazione e di messa a norma dell’intero edificio, documentata anche da un video. Di fronte a questa spesa imprevista e molto onerosa, lanciamo un nuovo SOS a tutti gli amici e a quanti desiderano aiutarci!
Autore:
Abis, Irene
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Da qualche settimana rumori e suoni che indicano la presenza di operai al lavoro rompono il silenzio di questo suggestivo angolo di Montefeltro: trapani, martelli e altri attrezzi del mestiere lavorano a pieno ritmo; muratori, falegnami ed elettricisti del luogo entrano ed escono dalle porte della nostra foresteria trasportando secchi di vernice, assi di legno e cavi. Entro l’inizio del mese di luglio l’edificio deve essere pronto per passare il “collaudo” dei minuziosi controlli sanitari e strutturali che ci permetteranno di riaprire i locali e di riprendere l’attività di accoglienza ed evangelizzazione dopo due mesi di interruzione completa.
All’inizio di maggio, infatti, a causa di un danno provocato da terzi, siamo state costrette a chiudere al pubblico la foresteria. L’intervento dei Vigili del Fuoco, richiesto a nostra insaputa e nonostante il danno non avesse causato il ferimento di nessuno degli ospiti, ha comportato una dichiarazione di inagibilità parziale, limitata al locale danneggiato. Nei giorni successivi, però, ci è giunto l’impietoso "verdetto" della burocrazia: per riaprire la struttura (l’Oratorio intitolato a padre Ulderico Filanti, il frate cappuccino che lo fece costruire negli anni 60) è obbligatorio rimettere a norma tutto l’edificio, che si sviluppa su tre piani ed è circondato da un ampio piazzale e da un boschetto. Insomma, dopo la neve e le tegole dell’inverno 2012, ci è caduta addosso una pioggia…di mattoni!
Data la solidità dei muri e del tetto, certificata anche dai pompieri la sera del 6 maggio, pensavamo di poter affrontare la ristrutturazione interna e la risistemazione dei locali step by step, sostenendo una spesa per volta sulla base delle disponibilità economiche del momento. In questo modo, invece, siamo state obbligate a sostenerle tutte in una volta (tre piani da rimodernare per un totale di circa 160mila euro!), pena l’interruzione prolungata della nostra attività di accoglienza, che rappresenta per noi anche una fonte di sostentamento indispensabile.
Per questo motivo lanciamo a tutti voi che state leggendo un secondo SOS, dopo quello inviato ad agosto dello scorso anno per la ristrutturazione del tetto del nostro Monastero, e che aveva dato vita ad una straordinaria gara di solidarietà dagli effetti sorprendenti: grazie agli aiuti ricevuti (18mila euro circa raccolti in pochi mesi da amici, parenti e amici di amici) eravamo riuscite a coprire la spesa totale, di 40mila euro, senza contrarre debiti.
Questa volta vi chiediamo di acquistare un mattone (10 euro) per consentire alla nostra comunità di riaprire al più presto uno dei canali principali di espressione del nostro carisma: l’incontro con bambini, giovani e famiglie, religiosi/e e sacerdoti, artisti, ragazzi e ragazze in ricerca vocazionale, persone che desiderano trascorrere del tempo in un luogo che pone al centro la presenza viva di Cristo nell’Eucaristia.
Qui ciascuno ritrova (o trova per la prima volta!) l’origine di senso della propria vita, un punto saldo nella tempesta che colpisce con violenza sempre maggiore la fede, la famiglia, il lavoro, la vita. Qui si trova quel cibo "non avariato" di cui ha parlato papa Francesco nell’Angelus di domenica 23 giugno, che dà speranza e il coraggio di andare controcorrente.
Regalare un mattone alla nostra comunità significa permetterci di portare ancora persone a questa mensa “a cinque stelle” che sazia, guarisce e dà vigore per affrontare ogni giorno della nostra vita.

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