Suor Giulia e il seminatore
A pochi giorni dalla professione suor Maria Giulia ci racconta come il Signore ha seminato nella sua vita.
È tempo di Pasqua e si avvicina il giorno della mia Professione Solenne nella comunità delle Adoratrici Perpetue. Penso a questi ultimi anni trascorsi davanti al Sacramento dell’Altare e vedo come il Signore abbia seminato nelle mia vita quello che ora sta facendo fiorire con tanta bontà …
Mi chiamo Giulia e fin da piccola avevo un desiderio: fare qualcosa di grande e di bello per gli altri. Questa aspirazione la ricevetti dapprima nella mia famiglia con la sua sensibilità artistica umbro marchigiana e tanta praticità piemontese, nella città di Urbino dove sono nata e cresciuta. In seguito la coltivai con la scuola musicale e quella artistica, dove la dedizione e la stima di compagni e insegnanti arricchivano le mie esperienze. Quindi, lo studio e il lavoro psicopedagogico. Infine ciò che accresceva la mia vita erano anche le varie attività scout. Qui, quello che più mi affascinava oltre al servizio verso il prossimo e le lunghe camminate e condivisioni con le guide, era la vita avventurosa nella natura dove improvvisavo, coi miei compagni, piccoli altari per la liturgia della santa Messa; oppure quando tra le tende nei campi, ci davamo il cambio nella notte per fare la veglia alle stelle … Qualcuno mi stava chiamando così nella semplicità della vita fraterna e nella contemplazione della vita nascosta.
Tuttavia non capìì subito che il Signore chiamava proprio me e nel frattempo feci anche altre esperienze allontanandomi però dalla Chiesa: giorno dopo giorno invece della gioia, il vuoto prendeva sempre più spazio nella mia vita, finché nella ricorrenza del mio ventiquattresimo compleanno, la mia famiglia mi invitò ad un incontro sull’Adorazione al Santissimo Sacramento: lì sperimentai la Presenza della salvezza, della Verità e della pace che mi attendeva.
Ripresi le attività di volontariato e con il gruppo scout e ad altri amici, approfondii il mio cammino di fede e di preghiera che diventava sempre più bello e importante. Ciò mi permise di incontrare la Comunità delle Adoratrici Eucaristiche che aveva il mio stesso desiderio, quello di vivere e diffondere la Vera Bellezza: “Per rispondere alle sfide del tempo moderno e alla perdita del senso religioso dell’esistenza”(Direttorio).
Fin da subito quando le incontrai, mi colpì la loro famigliarità e lo slancio missionario di Madre Gloria, nonché l’aspetto apostolico del Carisma di Madre Maria Maddalena dell’Incarnazione: ovvero “amare e servire Dio nella pratica delle virtù e animare tutte le creature alla fuga dal peccato e alla pratica della vita interiore […] attraverso la via pulchritudinis per diffondere la bellezza del Mistero cristiano, l’amore per la liturgia e per il Mistero Eucaristico” (Direttorio).
Nella comunità, ora posta in due conventi francescani, una ai piedi del monte Carpegna immersa nel silenzio ed una collocata sulle pendici del monte Titano nel cuore della città, ognuno oltre ad occuparsi di ciò che è necessario, mette al servizio i propri talenti personali e offre il sacrificio della lode, che si diffonde anche tra i fedeli laici. Ciascuno viene coinvolto ed educato dalla liturgia in tutte le sue direzioni: essa scandisce e intesse tutto il nostro tempo restituendoci la sua vera dimensione, quella dell’eternità.
Ringrazio le persone che hanno permesso la realizzazione del disegno di Dio su di me e, insieme a loro, tenendo lo sguardo sul Crocifisso Risorto, continuiamo ad annunciarlo affinché tutti, incontrandolo sull’Altare, possano venire ad adorarlo.
Maria Giulia Mazzanti AE