Vita tra le onde
Nelle più grandi tragedie, non manca mai la speranza. L'uomo riesce sempre, nonostante la durissima prova a sopravvivere, a trovare vie di uscita, rendendo gli altri un po' meno soli.
Fermi il fuoco, non l’acqua. Scorrono immagini incredibili sul monitor. Non si parla dell’India o di chissà quale parte del mondo, ma si parla di pochi chilometri da casa tua, a volte di pochi metri da casa tua. Si parla dei tuoi amici, di quelli che hai visto qualche settimana fa e che ora non hanno più nulla, travolti dall’acqua. Qualcuno non ce l’ha fatta, sorpreso dall’onda, paralizzato da una scossa elettrica, travolto da un crollo, qualcuno era lì solo per aiutare.
E noi siamo in preghiera, con l’animo sospeso per i vivi e per i feriti, per quelli che hanno perso i loro cari. Ma non si riesce a restare inerti. La commozione della tenacia romagnola ed emiliana, che si rimbocca le maniche e cerca disperatamente di dominare il destino avverso con la forza del carattere e della dignità, prende il sopravvento.
Mi viene in mente un’opera di Paul Klee. Non è uno dei miei autori preferiti ma, in questo caso, mi commuove perché la sua sintetica interpretazione è una realtà.
Il dipinto s’intitola Boote in Überflutung, Barche nell’alluvione. Il fondo beige chiaro travolge tutto, proprio come il fango che ha drammaticamente tinto elementi e case dello stesso color sabbia. Si vedono, nella parte bassa, alberi e oggetti rovesciati, essi sopravvivono al fango, ma hanno il colore dell’acqua. Sono alberi blu che tentano di non lasciarsi dominare dalla forza impetuosa della natura, diventata improvvisamente nemica, eppure soccombono, curvandosi, spezzati e sradicati, senza possibilità di ancorare le loro radici alla terra. Non così l’uomo.
Nella parte alta della tempera ecco le barche che scivolano sull'acqua, dominando l’elemento con l’intelligenza, la tenacia e il cuore. Alcuni uomini remano ma altri stanno lì, eretti, con le braccia allungate, tese ad abbracciare chi ha bisogno d’essere salvato.
Abbiamo desiderato essere queste braccia tese, non soltanto nella preghiera, ma inviando pale, aspiratori dell’acqua, stivali di gomma, rastrelli senza denti per respingere l’acqua. Cose scomparse nelle zone alluvionate, travolte anch’esse dal fango o dalla necessità dei primi soccorsi. E la nostra piccola iniziativa si è trasformata in una gara di solidarietà: i nostri giovani Adoratori Missionari (IGAM), i loro genitori, i parenti, gli amici, hanno letteralmente sommerso il cortile della Ditta Enzo Maioli di Reggio Emilia, casa di una nostra sorella, con ogni tipo di attrezzo utile all'emergenza.
E così mi commuove ancora quel piccolo uomo blu di Paul Klee, indomito, in piedi sulla barca. Ci sono cose più forti della tragedia: la solidarietà, l’amore, la tenacia, e l’intelligenza dell’uomo che pur nel dolore è capace di grandi cose. Con l’aiuto di Dio.
Ecco una lettera di gratitudine da parte della Comunità di Cesena:
Attraverso la comune conoscenza di Suor Maria Gloria Riva di Pietrarubbia, che tante volte è stata ospite a Cesena a raccontarci la fede attraverso la lente dell'arte, sabato 20 maggio è arrivata una telefonata inaspettata: da Reggio Emilia il titolare di un vivaio, papà di una ragazza entrata nel monastero di suor Maria Gloria, essendo a conoscenza dell'emergenza che aveva colpito la nostra città, si è reso disponibile non solo a donarci, ma anche a portarci di persona un carico di stivali, vanghe, scoponi, pompe, guanti e tute... tutto materiale preziosissimo che è stato prontamente consegnato al centro di raccolta presso la sede del quartiere Fiorenzuola.
In questi giorni in cui abbiamo assistito a tanti gesti di generosità, anche da parte di persone non del luogo, abbiamo notato come il filo comune di tutto questo bene siano state le relazioni: Cesena non è stato solo un luogo o una notizia sul telegiornale, ma si è resa concreta nei volti di persone a cui farsi prossimi.
Un immenso grazie all'azienda Maioli Piante di Salvaterra, Reggio Emilia per la generosità dimostrata.
Nella foto una piccola parte del materiale che ci è stato consegnato.