Un presepe itinerante
Mai l’Avvento, a dispetto dei blocchi della Pandemia, fu più movimentato e certo. Mai l’attesa fu così chiara: noi aspettiamo qualcuno che c’è. Nella vita tesse fili invisibili e ci rende sicuri di un Bene tra noi e verso gli altri.
L'avvento è arrivato portandosi addosso, come la scorsa quaresima, il pesante fardello della Pandemia. Viverlo bene e farlo vivere è stato il nostro desiderio immediato. Non subiamo gli eventi, per quanto difficili siano, affrontiamoli con i mezzi che Dio ci dà!
E uno dei mezzi che Dio ci dà è proprio il semplice e tradizionale presepe. Così pensando di restare in cordata con i nostri giovani IGAM, tutti alle prese con difficili lezioni scolastiche in streaming o con limitazioni delle regioni arancio, ci siamo inventate un presepe itinerante lungo tutti i giorni dell’Avvento.
L’idea nasce dall’incontro fortuito, due anni or sono, con un capotreno napoletano che s’intrattenne con noi sui personaggi tipici del presepe. Un incontro come tanti ma che fu, per noi, una rivelazione. Pian piano anche i personaggi dei presepi delle varie regioni si popolarono di significati. Così quest’anno abbiamo voluto studiare a fondo le statuine più tradizionali, quelle che fanno intenerire il cuore riportandoti all’infanzia, scoprendo in esse reminiscenze bibliche e significati spirituali. Ed è nato così il nostro Avvento in cordata: a ognuno il suo personaggio.
Il presepe, già allestito ma vuoto, è stato preparato in Monastero fin dalla prima domenica d’Avvento. Poi ogni giorno, dal Calendario d’Avvento, si estrae un biglietto, nel biglietto la foto e la descrizione biblica di un personaggio:
• I soldati romani. Il censimento permise a Gesù di nascere a Betlemme e non a Nazareth, adempiendo così le Scritture. E noi? Come leggiamo segni dei tempi?
• Il vasaio, come quello della bottega vista dal profeta Geremia, modella il vaso e lo disfà fino a che non sia perfetto: non fa così Dio con noi?
• La donna che cuce, rimanda al salmo: nelle viscere mi hai intessuto! L’immagine ricorda l’iconografia del Cristo intessuto nelle viscere materne dallo stesso filo di porpora con cui la Vergine tesseva. Noi siamo stati pensati per questo tempo e come rispondiamo alle sfide del presente con la nostra vita? E così via…
I messaggi ben confezionati, vengono spediti on line ai ragazzi: a ciascuno il suo, sette per ogni settimana fino alla viglia, anzi fino a Natale quando il volto dell’Atteso di rivelerà.
I nostri ragazzi Igam, ma anche noi monache che con loro peschiamo in Monastero il nostro biglietto, restiamo stupiti! Ogni volta quel personaggio è per me, parla alla mia vita. Ogni volta è una magia vedere che prende posto entro il Presepe.
Ogni ragazzo e ragazza è alle prese con la vita di tutti i giorni, fra ristrettezze del Lock down ed esigenze di una vita che continua, e quanto è bello sapere che non si cammina a vuoto! Cammino verso una meta: qui, nel mio vissuto con un bigliettino in mano, stampato sul mio smart phone, là in un Monastero, con i passi dentro al muschio, fra luci e casette di sughero, ma diretto a una meta.
Ecco il segreto dell’avvento itinerante dietro ai personaggi del Presepe! Non siamo sballottati dalle notizie quotidiane e dai pronostici più funesti: siamo diretti verso oriente, verso la vita vera, verso una Persona che ci ama e ci salva.
Mai l’Avvento, a dispetto dei blocchi della Pandemia, fu più movimentato e certo. Mai l’attesa fu così chiara: noi aspettiamo qualcuno che c’è. Esiste: è venuto, viene e verrà. Nella mia vita tesse fili invisibili e ci rende sicuri di un Bene tra noi e verso gli altri.